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Che tempo che fa, David Sassoli "doveva essere qui stasera". Fazio sconvolto conferma: la verità sulla sua morte

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La morte di David Sassoli, a causa di un sistema immunitario debilitato da tumore con cui combatteva in silenzio da mesi, ha sconvolto anche Fabio Fazio. In collegamento con Francesca Fialdini a Da noi a ruota libera, domenica pomeriggio su Rai1, il conduttore di Che tempo che fa rivela: "Ci eravamo scritti prima di Natale per gli auguri e lui avrebbe dovuto essere con noi questa sera per la riapertura del programma perché la prima intervista l’aveva rilasciata a noi nel momento dell’insediamento al Parlamento Europeo e quindi voleva concludere la sua presidenza nello stesso modo". Questo a conferma di come il decorso della malattia sia stato drammatico e velocissimo.

 

 

 

 

Lo stesso Sassoli, ex giornalista Rai sbarcato in politica con il Pd e stimatissimo a Strasburgo e Bruxelles, nelle ultime settimane si era sfogato con la moglie con una frase straziante: "Morire a 65 anni è davvero troppo presto". Pur malato e consapevole della gravità delle sue condizioni, Sassoli aveva continuato a portare avanti la sua "campagna" politica e una agenda fitta di impegni. Tra questi, appunto, anche qualche partecipazione in tv. In pochi, fino a lunedì scorso, poche ore prima del decesso, avevano davvero la percezione di quanto fossero seri i suoi problemi di salute, tanto che il nome di Sassoli stava circolando nei retroscena politica tra i papabili al Quirinale

 

 

 

 

"La sintesi di quello che ha costruito l’abbiamo potuta tutti vedere nelle parole dei suoi figli e di sua moglie - ha commentato Fazio, commosso -. Il capolavoro nella sua vita è evidentemente aver costruito quella famiglia e quei figli. Per quel che mi riguarda David Sassoli era una delle rarissime persone che una volta raggiunto un ruolo lo esercitava, cioè non era la fine di un percorso, ma il ruolo a lui serviva per esercitarlo e le sue parole corrispondevano ai suoi pensieri, cosa non scontata. L’affetto di questi giorni da parte di tutti l’ho trovato davvero un incoraggiamento importante per tutti quelli che pensano che ci si possa affermare anche senza essere aggressivi, anche senza essere avversari di qualunque idea, senza essere antagonisti a tutti i costi. La sua inclusività secondo me è una dota di cui avremo molto, molto bisogno".

 

 

 

 

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