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Bianca Berlinguer, il "dramma" in famiglia: "Volevo denunciare mia figlia, avevo anche chiamato l'avvocato"

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"Di me, si è sempre detto che ero fredda, distaccata, glaciale: ho imparato a farci i conti. È un’idea nata perché condurre un tg costringe a una certa severità. Invece, il talk consente di mostrare di più le emozioni, il carattere". Bianca Berlinguer descrive così, in una intervista al Corriere della Sera, il suo cambiamento di stile tra la conduzione di un telegiornale e quella di un talk politico. Effetto evidente di questo nuovo scenario i siparietti con Mauro Corona, ormai mitico appuntamento di CartaBianca. "Nasce per caso. Piace perché risultiamo così diversi e comunica allegria, bene prezioso di questi tempi. Ormai, abbiamo un rapporto di affetto. Ne abbiamo passate, di vicissitudini". La Berlinguer ricorda anche la lite con lo scrittore che la definì una gallina: "L’espressione era pesante, ma la sanzione non poteva essere l’interdizione a vita", ricorda.

 

 

Dopo quell’incidente la giornalista accusò di sentirsi "completamente isolata in Rai, come se Cartabianca fosse sopportata, non apprezzata". Oggi risponde così: "Mi sentivo senza interlocutori, una situazione che si era verificata quasi mai. Che fossi andata d’accordo o no coi vertici Rai, il dialogo c’era stato sempre. Ora, avendo nel nuovo Ad Carlo Fuortes un interlocutore, mi sento più sicura". Parlando del padre Enrico, ricorda che, "l’uomo privato era molto diverso da come veniva descritto. Era estroso, giocoso. A noi figli, da bambini, faceva fare cose divertenti, imprevedibili. Gli piaceva moltissimo il luna park. Partecipava attivamente. La mia prima volta sulle montagne russe fu a Cagliari, a 8 o 9 anni", ricorda.

 

 

Negli anni poi la scelta di fare la giornalista: "Ero incerta fra psichiatria e giornalismo. Forse, ho fatto la scelta più facile. Poi, da direttore, ogni tanto, sbottavo e dicevo: ho scelto di fare la giornalista non la psichiatra. Cominciai collaborando al Messaggero, non pensavo alla Tv. Poi, Minoli cercava programmisti registi e scoprii che amavo lavorare con l’immagine. Da direttore del Tg 3 ho provocato sentimenti netti. Ed è meglio essere amati, non c’è dubbio. Però, ero un direttore e chi ha quel ruolo a un certo punto deve pur dire: si fa così. Ho avuto confronti franchi, ma non urlo, sono una fredda". Poi il ricordo va alla vita privata: il flirt con Saverio Vallone e anche l'incontro con Valerio Merola: "Con Saverio ci siamo rivisti di recente, ha una bellissima famiglia. Merola? Lo frequentai, ventenne, per un solo weekend. La sua fu un’intrusione sgradevole, mirata a farsi pubblicità". Con il compagno Luigi Manconi è in attesa di sposarsi, "aspettiamo una tregua dal Covid". Il ricordo poi quando le Iene le hanno fatto credere che la figlia Giulia aveva comprato una patente falsa. "Volevo denunciarla. Non si è visto, ma ho chiamato pure l’avvocato, decisa a farlo".

 

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