Papa Francesco, l'accusa di Benedicte Lutaud: "In Vaticano non comanda lui". Donne e cardinali, insinuazioni pesantissime
In Vaticano "non comanda Papa Francesco". Ne è convinta Benedicte Lutaud, giornalista francese del Figaro, autrice del libro Le donne dei Papi (Guerini e associati) con cui vuole mettere in risalto le figure femminili, spesso nascoste, più influenti nella Chiesa degli ultimi 90 anni. Tutte giornaliste, confidenti, segretarie particolari dei Pontefici, dalla suora tedesca Pascalina Lehnert (soprannominata non a caso La Papessa, governante e infermiera di Pio XII. al suo fianco anche sul letto di morte) alla archeologa Hermine Speier, ("Donna, straniera, ebrea anziché cattolica. Eppure fu la prima assunta in Vaticano").
Su Pascalina e Papa Pacelli, all'epoca della Seconda guerra mondiale, si vociferava di una "tenera amicizia". "Non ci credo - smentisce la Lutaud -. Così come non credo alla storia della 'relazione intima' fra l'arcivescovo di Parigi, Michel Aupetit, e Laetitia Calmeyn. Sono pettegolezzi. Stiamo parlando di una stimata teologa belga, vergine consacrata. La sua vita non era un segreto per nessuno". Dietro l'ultimo scandalo nella Chiesa, insomma, ci sarebbe altro: "C'entra la politica, non la sottana. Si era fatto molti nemici su molteplici dossier, scontentando destra e sinistra con i suoi modi ruvidi, di sicuro non più ruvidi di quelli che a volte dimostra papa Francesco".
Già, Bergoglio. Spicca Lucetta Scaraffia, scelta da Benedetto XVI per fondare e dirigere Donne Chiesa Mondo, supplemento mensile dell'Osservatore Romano. Detta "la femminista del Vaticano", ricorda la Lutaud al Corriere della Sera, era "molto apprezzata anche da Francesco, che ha scritto la prefazione di un suo libro e la chiamava al cellulare". Poi la rottura improvvisa, a causa del durissimo saggio Dall'ultimo banco, in cui la Saraffia raccontava di essere stata isolata e di fatto mobbizzata in quanto unica donna convocata al sinodo sulla famiglia. E le sue accuse di abusi compiuti dal clero sulle religiose non hanno aiutato. Si parla di donne "costrette ad abortire" e di "suore ridotte a inservienti senza paga di cardinali e vescovi". Francesco non l'ha più difesa, perché in Vaticano "comanda la curia romana", non il Pontefice. Ora Scaraffia è "molto delusa, direi indignata. Ma continua ad amare il Papa e la Chiesa". Non ricambiata.