Mezz'ora in più, Giuseppe Remuzzi: "Immunità di gregge?", perché è quasi impossibile
"La variante Omicron infetta maggiormente le vie aeree superiori, si annida nella bocca, nel naso, nei bronchi, per questo la mortalità è meno alta, però per questo è anche più contagioso": Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto Mario Negri, ha parlato della nuova mutazione in collegamento con Lucia Annunziata a Mezz'ora in più su Rai 3. Facendo un paragone con un virus precedente, poi, ha spiegato: "La Sars invece aveva una letalità altissima perché, anziché fermarsi nei bronchi e nelle vie aeree, andava direttamente nei polmoni".
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Sulla possibilità di chiudere gli stadi per evitare la diffusione del Covid, poi, l'esperto si è detto d'accordo con una misura di questo tipo, ribadendo: "Porte chiuse e si gioca lo stesso". Quando la conduttrice, invece, gli ha chiesto un parere in merito alla tanto agognata immunità di gregge, Remuzzi è stato molto chiaro, dicendo che una verità assoluta non esiste ma lasciando intendere anche che sembra quasi impossibile: "Dovremo prendere delle precauzioni per almeno un paio di anni ancora, imparando a convivere con il virus. Per l'immunità di gregge dovremmo essere certi che il virus non muti più e che non ci siano scambi tra nazioni". Uno scenario che difficilmente potrebbe verificarsi.
La pensa diversamente, invece, l'infettivologo Matteo Bassetti, che qualche gionro fa aveva detto: "Se continuiamo a crescere con questi ritmi di 200-250 mila contagi, vuol dire che verosimilmente nella prossima primavera noi avremo oltre il 95% degli italiani che tra vaccinazioni e infezione naturale avranno raggiunto l'immunità di gregge".