Obbligo vaccinale, Nicola Porro smaschera il governo? "Occhio alle due date", cosa proprio non torna
Nell’ultimo decreto Covid ci sono due date che non coincidono. Nicola Porro, nell'articolo pubblicato sul suo sito, osserva infatti che l’obbligo vaccinale per gli over 50 "entrerà in vigore dal 1 febbraio e non varrà solo per quelli che ad oggi hanno già varcato la fatidica soglia, ma anche per tutti gli italiani che spegneranno le candele entro il 15 giugno", il problema, prosegue il giornalista è che ad oggi, lo stato di emergenza "in teoria sarebbe stato prorogato solo fino al 31 marzo". Quindi, si chiede Porro, se "allo stato attuale l’emergenza finirà l’ultimo dì di marzo" perché dovranno vaccinarsi anche i cinquantenni nati dal primo aprile?
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Porro prevede la risposta dei costituzionalisti che diranno: “I decreti legge non riguardano lo stato di emergenza, che è scollegato e serve per tenere in piedi la struttura commissariale del generale Figliuolo eccetera eccetera”. "Vero", spiega Porro, ma ci sono due questioni che si possono sollevare. Primo: "Appare oggettivamente assurdo che una persona – nata il 15 aprile e che non ne vuol sapere di vaccinarsi – sia costretta a farla ad emergenza teoricamente finita”. Secondo: "Per vaccinare tutti i neo 50enni dal 31 marzo in poi, servirà pur sempre Figliuolo e tutta la sua baracca logistica. No?".
Quindi, conclude il giornalista, "delle due, l’una. O il governo è già consapevole che prolungherà lo stato di emergenza" oppure "sa di poterne fare a meno (visto dovrà somministrare dosi a gogo a 2 milioni e passa di no vax over 50), e quindi ci si chiede per quale motivo abbia continuato a prorogarlo negli scorsi mesi".