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Vaccino, Gianluigi Paragone: "Userò il mio corpo per la battaglia contro l'obbligo. La scienza dovrebbe studiarmi"

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Nuove vette di integralismo no-vax, quelle raggiunte da Gianluigi Paragone, che si scaglia contro il nuovo pacchetto di norme varato dal governo di Mario Draghi. Lo fa su Il Tempo, in un fondo pubblicato sul quotidiano di venerdì 7 gennaio, in cui il leader di Italexit ed ex grillino parte in quarta: "Ho cinquant'anni. E non mi vaccinerò. A questo punto la mia scelta diventa una scelta politica e userò il mio corpo per una battaglia politica", la spara grossissima. 

 

"Anticipo l'obiezione - riprende Paragone -: il tuo corpo può diventare un pericolo per la salute degli altri. Prima risposta: non meno della pericolosità di tanti vaccinati che convinti di essere coperti dal siero sono andati in giro a contagiare gli altri. Seconda risposta: non sarà una scadenza legislativa a rendermi più contagioso di un mese fa. Terza risposta: ho fatto il Covid un annetto fa circa, non sono vaccinato e nonostante stia incontrando centinaia e centinaia di persone, ad oggi non ho contratto il virus. Potrebbe capitare? Può darsi, ma anche no. Se la medicina fosse tale dovrebbe studiare i casi analoghi al mio. Ma ormai la medicina è diventata una scienza fanatica imperniata su segretezza e infallibilità. Insomma una religione, i cui sacerdoti (qualcuno non mi sorprenderebbe se fosse a libro paga delle multinazionali) vanno in tivù a propagandare per conto di Big Pharma", aggiunge Paragone rispolverando uno degli argomenti preferiti dai complottisti di tutto il globo.

E ancora, dopo aver passato in rassegna le nuove norme su obbligo vaccinale che contesta, Paragone annuncia: "Come ItalExit stiamo predisponendo una dichiarazione in cui si afferma di essere finanche disponibili a essere obbligatoriamente vaccinati per imposizione di legge ma proprio per questo non disponibili a firmare alcun consenso. Ciò anche per il fatto che iniziano a diventare parecchi i casi di danneggiati da vaccino che vengono respinti dal ministero retto da Speranza quando chiedono un risarcimento. La risposta è sempre la stessa: il vaccino non è obbligatorio. Insomma una presa in giro in piena regola". 

 

In conclusione, Paragone ripete: "Quindi mi autodenuncio: non mi vaccinerò e entrerò in parlamento almeno fino a quando non quando non sarà obbligatorio ostentare il lasciapassare. A quel punto sarà indispensabile interrogarsi sul fatto che un presidente della Repubblica possa essere votato a ranghi ridotti perché una posizione politica non piace alla maggioranza. E già questo basterebbe per porre la questione su una dittatura del pensiero in corso", conclude sparandola grossissima anche sulla "dittatura".

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