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Alberto Zangrillo sull'obbligo vaccinale fa i nomi: "Perdono tutti tranne loro", chi ci guadagna

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“Quando una misura di profilassi, supportata da solide evidenze scientifiche, viene prescritta dalla politica, perdono tutti tranne i conduttori di talk show e i figuranti della sanità televisiva”. Alberto Zangrillo è intervenuto così sui social dopo che il governo presieduto da Mario Draghi ha votato all’unanimità l’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti gli over 50 residenti in Italia.

 

 

Tale provvedimento è considerato una sconfitta dal primario dell’unità operativa di anestesia e rianimazione generale del San Raffaele di Milano. Secondo il professore si doveva continuare a seguire il programma di vaccinazione, in un Paese che tra l’altro ha una delle coperture vaccinali più estese d’Europa, senza introdurre un obbligo che sarà in vigore fino a 15 giugno 2022. Se siamo arrivati a questo punto, interpretando il messaggio di Zangrillo si può pensare che la colpa sia anche dei media e di quelli che lui chiama “i figuranti della sanità televisiva” e quindi i vari Matteo Bassetti, Massimo Galli e via discorrendo.

 

 

Soltanto qualche giorno fa Zangrillo aveva rilasciato un’intervista a Pietro Senaldi, condirettore di Libero: “Il picco? Non posso saperlo e non mi interessa, i contagi reali sono da sempre smisuratamente superiori a quanto quotidianamente riferito. Chi vive in ospedale non guarda ai contagi ma la numero di ricoverati. Suggerisco di tornare a ragionare con lucido senso di responsabilità, seguire il programma di vaccino profilassi e stare a casa se non si sta bene”.

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