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In Onda, Matteo Bassetti: "I contagi e i decessi? Omicron non c'entra", cala il silenzio in studio

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Trecentomila casi in Francia, oltre 200mila in Gran Bretagna, più di un milione negli Stati Uniti. Il Covid si sta diffondendo molto velocemente in tutto il mondo. Di questo si è parlato a In Onda su La7. Tra gli ospiti di Concita De Gregorio e David Parenzo c'è anche Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova. Quando gli è stato chiesto un commento su questi numeri allarmanti - in Italia sono oltre 170mila i contagi nelle ultime 24 ore, con 259 morti e ricoveri in salita - e sulla variante Omicron, l'esperto ha spiegato: "Omicron non sta incidendo come in altri Paesi, siamo a meno del 25% su base nazionale".

 

 

 

L'infettivologo, quindi, ha precisato che "questi casi e questi decessi sono ancora legati alla variante Delta, molto diversa dalla Omicron". Poi ha sottolineato: "I decessi del 5 gennaio 2021 erano 3.5 volte di più, non dimentichiamoci che l'anno scorso senza i vaccini e con una variante molto meno contagiosa della Delta i morti erano di più". Non bisogna vedere tutto nero, insomma. Soprattutto se si fa un confronto con l'inizio del 2021, quando i vaccini non erano ancora stati somministrati a buona parte della popolazione.

 

 

 

"Come ci si deve comportare?", gli ha chiesto la De Gregorio, facendo riferimento a positività, quarantene, contatti con contagiati. Bassetti ha risposto invitando tutti a evitare qualsiasi tipo di allarmismo: "Dobbiamo uscire dalla logica in cui siamo entrati due anni fa, che essere positivi al tampone vuol dire essere entrati nel reattore nucleare di Chernobyl. Oggi nelle persone vaccinate siamo assistendo a una malattia molto più blanda. Certamente ci sono quelli in cui il vaccino non funziona e i non vaccinati che hanno una malattia più importante". In ogni caso la situazione con i vaccini è sicuramente migliore di quella di un anno fa. E i dati lo dimostrano.

 

 

 

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