Mario Draghi, il sospetto di Bruno Vespa: "Tampone obbligatorio per lasciare al suo successore un'Italia in sicurezza?"
Legittimo sospetto di Bruno Vespa sulla decisione di Mario Draghi di esibire un test molecolare negativo per fare ingresso in Italia. "Draghi ha stretto le viti dell'emergenza imponendo il tampone anche agli europei che entrano in Italia creando qualche difficoltà al settore turistico - spiega la firma del Giorno per poi lasciarsi andare a una sua ipotesi -. Vuole che a gennaio il nostro paese resti il più sicuro di tutti. Per lasciarlo in forma al suo successore?". Una domanda che presuppone, almeno da parte del giornalista, che l'ex numero uno della Bce lasci lo scranno da premier per prendere quello del Quirinale. D'altronde, ricorda Vespa "da qualunque lato si faccia l'inquadratura, una scelta non certo unanime ma largamente maggioritaria oggi sarebbe soltanto quella di Mario Draghi".
Intanto la decisione del presidente del Consiglio di impedire a chi, munito sì di Green pass ma senza tampone negativo, di entrare nel Paese, ha già scatenato la polemica. A chiedere conto è stata l'Unione europea. "Non abbiamo ricevuto alcuna notifica dall’Italia sui test obbligatori per i viaggiatori dall’Ue", ha subito tuonato la portavoce della Commissione, Christian Wigland per poi proseguire: "Fatemi ricordare che, per mantenere un approccio coordinato, che è qualcosa che abbiamo sempre difeso, i Paesi membri hanno l’obbligo di informare la Commissione e gli altri Stati membri 48 ore prima l’introduzione di restrizioni supplementari, quando decidono di imporle".
Ma Draghi ha tirato dritto, spiazzando i vertici europei: "C’è la variante Omicron che ha una capacità di diffusione nettamente superiore ci vede in una situazione, almeno fino ad oggi, relativamente favorevole". Gli altri Stati membri invece sono da settimane in ginocchio colpiti dall'ultima mutazione del Covid, su cui il premier non intende indietreggiare: "Per entrare basta un tampone, non credo ci sia molto da riflettere...", ha commentato sistemando una volta per tutte l'Ue. Che sia una strategia per agevolare il suo successore come crede Vespa? Chissà.