Papa Francesco, un drone ostile durante la messa in Slovacchia: abbattuto dagli israeliani, attimi di terrore
Un drone minacciava Papa Francesco. È quanto svelato dal quotidiano israeliano in lingua inglese Jerusalem Post, che fa riferimento alla messa in Slovacchia tenuta dal Pontefice il 15 settembre scorso. In quell'occasione - si legge - il drone volava sulla funzione tenuta da Bergoglio di fronte a 60 mila fedeli e alla presenza di 90 vescovi e 500 sacerdoti. Immediato l'intervento di una società anti-droni israeliana che, rivela ancora il Jerusalem Post, ha neutralizzato il "drone ostile".
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La notizia, risalente al 34esimo viaggio apostolico del capo della Santa Sede, era coperta dall'embargo rimosso solo ora. La società D-Fend ha spiegato di aver lavorato con il ministero degli Interni slovacco per proteggere Papa Francesco, il suo seguito e i partecipanti durante i numerosi eventi che si sono tenuti nel Paese europeo dal 12 al 15 settembre, durante la visita papale, culminati con la messa all'aperto a Sastin, sede del Santuario Mariano Nazionale.
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Pericolo sventato, dunque. Il timore infatti è legato all'uso potenzialmente criminale dei droni ostili sempre più in aumento. A lanciare l'allarme gli Stati Uniti. Mesi fa, Joe Mazel, capo della operational technology law unit dell’FBI, aveva messo in guardia sull'uso della tecnologia del pilotaggio remoto. Nell’occasione Mazel aveva raccontato un episodio che lo aveva visto protagonista: un team di salvataggio degli ostaggi dell’Agenzia si era stabilito su una postazione di osservazione elevata, quando ha cominciato a sentire il ronzio di piccoli droni. Dopo poco gli APR (Aeromobili a Pilotaggio remoto) o UAV (Unmanned Aerial Vehicle) erano intorno a loro, girando a elevata velocità con l’obiettivo di confonderli e stanarli facendo ottenere ai criminali un indebito vantaggio. Ma non solo, perché crescono anche gli attacchi effettuati attraverso i droni. Da qui l'evidente preoccupazione per l'incolumità di Bergoglio.