Massimo Cacciari e il mega-complotto Covid planetario? Un grave dubbio sul filosofo: forse...
L'ultima supercazzola di quello che fu un filosofo non banale, seppur sempre in bilico tra esoterismo apocalittico e marxismo integrato, insomma di Massimo Cacciari, si chiama Commissione Dubbio. Per la precisione, Commissione Dubbio e Precauzione, e no, non è una campagna pubblicitaria per una nuova marca di preservativi. Molto più seriamente, fa parte dell'offensiva di "controinformazione" che il Ni Vax barbudos ha in mente contro il racconto ufficiale della pandemia (una sorta di megacomplottone planetario che dovrebbe legare Big Pharma, Luca Zaia e chi scrive, nel caso giuro a sua insaputa).
L'operazione complessiva l'ha svelata ieri a La Verità (testata poco dubbiosa fin dal titolo), ma il pezzo forte è appunto la suddetta Commissione, che verrà presentata l'8 dicembre su Facebook e Youtube, e che riunisce la crème del siero-scetticismo radical: oltre al nostro, Carlo Freccero (uno che ha lucidamente paragonato il Pass a Hitler), Giorgio Agamben (altro filosofo noto per la tesi dell'«invenzione di una pandemia»), Ugo Mattei (giurista torinese già consulente dei No Tav). Alla spettabile compagnia di dotti sciroccati verrebbe modestamente da far notare che il dubbio attecchisce sulla coscienza individuale, è sempre il mio dubbio, è perfino un tutt'uno col soggetto che dubita, almeno secondo Cartesio, in certi tratti un pensatore persino superiore a Cacciari.
Non è materia protocollare da appaltare a una Commissione, un Soviet, un'oligarchia di filosofi-re, parodia di quella vagheggiata da Platone: gli illuminati che sono a contatto col Dubbio maiuscolo, piuttosto che con la Verità maiuscola (qui non è il giornale, è il mito della caverna). Io, ad esempio, vorrei tenermi i miei dubbi minuscoli, prosaici, maligni, perfino quelli sulla Super-Commissione di Cacciari&Freccero, compreso il dubbio che costoro abbiano la tendenza irriflessa a sparare amenità assai più patafisiche che metafisiche un po' per ricerca di visibilità e molto perché siano tutti, Cacciari in testa, lievemente rimbambiti...