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Greta Beccaglia, "questa non è violenza?". Cosa spunta sul profilo Instagram della giornalista molestata: una foto pazzesca

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Gianluca Veneziani
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La coerenza, questa sconosciuta. Greta Beccaglia, la giornalista eretta a martire e icona delle donne molestate per aver ricevuto una pacca sul sedere da un cretino poi da lei denunciato e condannato al Daspo, il 2 luglio 2019 sul proprio profilo Instagram postava la foto di un uomo che palpava con un certo vigore il sedere della donna che gli era accanto, mentre entrambi guardavano un quadro.

 

 

Incredibilmente la Beccaglia, lungi dal prendere le distanze dal gesto, commentava così quell'immagine: «Art&Love Love&Art». Insomma, allora quella palpata (di un fidanzato o di uno sconosciuto?) le sembrava sinonimo di Arte e Amore... C'è chi nota la contraddizione. «Ma dai, non è paradossale dopo il gesto di ieri sera che ha scandalizzato il mondo televisivo?» scrive uno, «Prima era Love, ora è querela» aggiunge un altro, «Questa non è violenza?», «3 annidi Daspo subito!», «Se ci voleva il quadro davanti per farlo diventare love, bastava dirlo» commentavano altri, con indignazione o ironia.

 

 

Deve essere tutta colpa del luogo: evidentemente in un museo certi gesti risultano espressioni artistiche e sentimentali, laddove davanti a uno stadio si trasformano in reati gravissimi come la violenza sessuale. Ma forse è anche colpa del tempo passato: prima del Covid era lecito, romantico e apprezzabile toccare il corpo altrui, ora invece farlo è diventato criminoso, oltreché contagioso e peccaminoso. Beccaglia ci scuserà, ma noi davanti a questo cortocircuito ci sentiamo presi per il c**o.

 

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