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Omicron, Matteo Bassetti a In Onda: "Inchinati alla politica", la mano della Cina dietro l'ultima vergogna

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Siamo a In Onda, il salottino del sabato e della domenica sera de La7, dove a dirigere le operazioni ci sono David Parenzo e Concita De Gregorio. E nella puntata di sabato 27 novembre, non poteva essere altrimenti, tiene banco la famigerata variante Omicron, l'ultima mutazione del Covid scoperta in Sudafrica, di cui è stata rivelata l'esistenza da pochi giorni: ha iniziato a tormentarci dalla tarda serata di giovedì, quando le autorità sudafricane ne hanno comunicato il sequenziamento.

 

 

E a parlare di quanto sta accadendo ecco ospite in collegamento il professor Matteo Bassetti. Il quale usa toni molto polemici contro il tipo di comunicazione che riguarda la cosiddetta Omicron: "C'è stato un cortocircuito informativo, sono venuto a sapere di questa variante dai media e non dalla comunità scientifica", premette. Dunque un durissimo attacco all'Oms, per la scelta di chiamare la mutazione Omicron. Il tutto dopo che la De Gregorio gli ha ricordato come "si sono  saltate 4-5 lettere dell'alfabeto per non offendere nessuno", e quel "nessuno" è la Cina (infatti è stato saltato "xi", probabilmente per non infastidire il presidente cinese, Xi Jinping). "L'Oms ha già fatto delle cadute, questa è la peggiore", ha picchiato duro l'infettivologo del San Martino di Genova. "La scienza non si deve mai inchinare alla politica", ha aggiunto. 

 

 

Poi, Bassetti ha criticato anche un altro tipo di comunicazione, quella che in Italia si sta facendo sulla mutazione: "Bisogna stare molto attenti a fare questo terrorismo, rischiamo di minare profondamente la fiducia dei cittadini nei vaccini", ha ammonito l'esperto. Infine, Bassetti ha sottolineato: "Se non vacciniamo gli stati africani arriveranno altre varianti ancora più aggressive e contagiose". Un aspetto, quest'ultimo, su cui da tempo la comunità scientifica sta insistendo, pur senza ottenere la necessaria attenzione.

 

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