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Enrico Varriale, l'ex pestata: "Ecco i segni sul mio corpo. Cosa mi ha offerto per ritirare tutto"

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Enrico Varriale, ex vice direttore di Rai Sport, dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 18 gennaio per rispondere delle accuse di lesioni stalking. La sua presunta vittima è stata intervistata da Repubblica, che le ha attribuito un nome di fantasia per raccontare la sua versione dei fatti su quanto accaduto il 6 agosto scorso e poi nei mesi successivi.

 

 

Dopo la denuncia, avvenuta il 9 agosto, la ragazza ha dichiarato che “lui continuava a cercarmi, ho ricevuto più di cento tra messaggi e chiamate, e mi citofonava. Ogni giorno era una tortura. Ho perso 5 chili, sbirciavo dalle tende e mi sentivo spiata. Ha provato a chiamarmi fino al giorno stesso del provvedimento. Mi era stata assicurata protezione, ma ero sola, con il rischio di cedere alle richieste di incontro”. La decisione di denunciare Varriale è maturata quando “i segni sul mio corpo sono stati evidenti”: a quel punto la ragazza è andata in ospedale e da lì è partita la procedura. “Mi ha contattata un ispettore di polizia molto preparato - ha dichiarato - e mi ha elencato le opzioni. La sera stessa Enrico mi ha citofonato insistentemente. Ho avuto un attacco di panico e mi sono chiesa: cosa consiglierei a un’amica?”.

 

 

Dopo aver denunciato, la ragazza si è rivolta a un centro anti violenza: “Ho riletto gli eventi, gli scatti di ira, le pretese. Erano solo l’inizio della spirale. La violenza fisica è l’ultimo atto, prima ci sono i soprusi psicologici. Occorre denunciare, non si può scendere a compromessi, ho rifiutato un’offerta per ritirare la querela. La dignità non è negoziabile”.

 

 

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