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Roberto Saviano, "famiglia tradizionale e mafia". Una teoria sconvolgente

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Un vero e proprio delirio, che sembra una frecciata a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, quello di Robeto Saviano. Lo scrittore pur di attaccare i valori di Fratelli d'Italia e Lega, ma più in generale della cultura europea, associa la monogamia alla mafia. Sì, proprio così. Sul Corriere della Sera spunta un suo editoriale che recita: "Nelle organizzazioni criminali italiane, la 'regola della monogamia' è ancora ritenuta l’elemento fondamentale per misurare valore e affidabilità degli affiliati". Insomma, per Saviano la coppia è simbolo della mafia.

 

 

"A rivelare le regole è stato lo stesso Buscetta - scrive ancora -. In Cosa nostra non si entra da divorziati o figli di divorziati, né c'è posto per chi frequenta prostitute, ha 'amanti', è stato iscritto al partito fascista o al Pci, fa uso di droghe, è omosessuale". Serve all’Italia - è il suo ragionamento - una sorta di "liberazione sessuale". Il motivo? Eccolo spiegato: "La premessa per l'esistenza di una morale mafiosa è la capillarità di una morale repressiva - 'ancora bigotta' - nella società. Una morale per cui il sesso è male, va praticato in circostanze limitate, riscattato col sentimento dentro un impegno monogamico".

 

 

Ma il peggio deve ancora venire, perché l'autore di Gomorra se ne esce dicendo che "la sessualità libera dai vincoli, un corpo non assoggettato dalla morsa della convenzione è un atto antimafia. Anzi è l'atto antimafia". E ancora: "Le mafie sono strutturate sempre intorno all'ossessione monogamica, i boss sentono il proprio potere vacillare quando la monogamia è violata". Secondo Saviano, dunque, per mostrarsi contro la mafia bisogna tradire il proprio partner. Una teoria alquanto opinabile, ma che detta dallo scrittore non stupisce affatto. E infatti le critiche non sono mancate. Prima tra tutte quella di Francesca Barra, giornalista e scrittrice (oltre che moglie dell’attore Claudio Santamaria): "Non ho capito Roberto, quindi per combattere le mafie bisogna demonizzare i valori su cui si posano anche i rapporti familiari di persone oneste, che si amano, si rispettano? Non esisto solo l’ipocrisia, l’errore, ma anche una scelta monogama libera, consapevole, felice e onesta". Quella dello scrittore pare essere a tutti gli effetti una provocazione a Salvini e la Meloni, tra i principali sostenitori della stessa idea di "famiglia tradizionale" che si va a contrapporre a quella che Saviano definisce "liberazione sessuale". 

 

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