Vaccino, Andrea Crisanti: "Quello che ancora non sappiamo". Vaccino, lo studio mancante: l'errore che ci può condannare
"La percentuale di persone immunizzate è una delle più basse d'Europa e purtroppo la protezione del vaccino cala in modo significativo dopo due dosi": parlando del boom di contagi in Germania, Andrea Crisanti - in collegamento con Corrado Formigli a Piazzapulita - ha spiegato i motivi alla base del forte aumento. Le soluzioni in questo momento sarebbero due: "C'è bisogno di aumentare la percentuale di persone che si vaccinano e di procedere immediatamente con le terze dosi a chi si è vaccinato più di 6 mesi fa".
Inoltre, secondo Crisanti, sentito dal Fatto Quotidiano, in Italia è mancata pure un'indagine sulla durata della protezione: "Bisognava fare studi prospettici per capire come ci si reinfetta dopo la vaccinazione e quanti anticorpi venivano prodotti". Ci siamo fatti trovare impreparati, insomma. Caso a parte quello di Israele, dove invece gli studi sono stati fatti, perché - spiega Crisanti - quel Paese "ha avuto la fortuna di aver usato solo Pfizer": "Noi abbiamo fatto una zuppa inglese: Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Az più Pfizer, Az più Moderna, Johnson più Pfizer, Johnson più Moderna. E ora non si conosce il livello di protezione della popolazione".
L'errore commesso dal nostro Paese, secondo l'esperto, è stato quello di "continuare a raccontare che eravamo protetti, i migliori del mondo, pur sapendo da maggio-giugno che in Israele c’erano 10 mila casi al giorno nonostante le due dosi". Per lui, quindi, c'era da aspettarselo. Su eventuali nuove dosi in futuro, invece, ci sarebbe ancora incertezza: "Speriamo che la terza induca un’immunità più duratura". Infine, parlando dei no-vax ha detto: "Non ho nessuna simpatia per i no vax, ma non sono la fonte di tutti i mali. Non vorrei che questa caccia alle streghe fosse una foglia di fico per coprire l’errore di non dire subito che sarebbe servita la terza dose".