Cerca
Cerca
+

Rita Dalla Chiesa fa a pezzi Lilli Gruber: "Che ne sa, la signora?", il peggio della vergogna contro Mario Giordano

  • a
  • a
  • a

Uno dei casi del giorno, anche se esploso a scoppio ritardato. Si parla della vergogna di Lilli Gruber contro Mario Giordano. La conduttrice di Otto e Mezzo, infatti, ha pensato bene di dileggiare il collega e conduttore di Fuori dal Coro nel corso di un evento pubblico. Come? Facendo la "vocina" di Giordano, insomma sfottendolo per un difetto fisico. Proprio lei, proprio la paladina del politicamente corretto: un controsenso assoluto, oltre che una vergogna, come detto in premessa. E ancora, con tutto il peggio della spocchia sinistra, la Gruber ha anche detto di non ritenere Giordano un suo collega.

 

Nel corso dell'ultima puntata di Fuori dal Coro, Giordano ha mostrato le immagini incriminate, scusandosi (ironicamente) per il suo difetto fisico e aggiungendo che la Gruber "è caduta proprio in basso". Replica fin troppo gentile. Ma ovviamente non solo Giordano ha qualcosa da ridire sulla vicenda. Per esempio anche Rita Dalla Chiesa scende in campo contro la conduttrice di Otto e Mezzo: "Quello che ha detto Lilli Gruber contro Mario Giordano, preso vergognosamente in giro per la sua voce, dovrebbe portare a qualche riflessione sul politicamente corretto che vale a senso unico. E non oso pensare se fosse successa la stessa cosa al contrario", rimarca la Dalla Chiesa mettendo in evidenza un aspetto innegabile e su cui in molti hanno insistito.

 

Dunque, un utente chiede: "Perché parlar male degli altri. Uno li evita e fa bene alla propria anima" E la Dalla Chiesa risponde: "Naturalmente si riferisce a Lilli Gruber... Che ne sa, la signora, se la voce particolare di Mario Giordano non gli abbia creato da ragazzo qualche problema? Il bullismo vale solo a sinistra?". E a chi ancora si interroga, "ma sarà vero?", la Dalla Chiesa replica: "C'è il filmato in cui gli rifà il verso. Provi a cercarlo". Insomma, una super-Dalla Chiesa, colpo dopo colpo, affondo la vergognosa Lilli Gruber.

 

Dai blog