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Emilio Fede a valanga contro Mediaset per lo stop al Tg4: "Presi a calci, chi state uccidendo". Un grave sospetto

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Nelle scorse ore si è sparsa la voce della chiusura di tre redazioni storiche della tv: quella del Tg4, quella di StudioAperto e quella di SportMediaset. Nel frattempo, però, fonti interne dell'azienda sono intervenute, ridimensionando il quadro e specificando che il logo dei tre programmi resterà ma si procederà a un’ottimizzazione delle risorse: sono previste circa 45 fuoriuscite di giornalisti in tre anni. 

 

 

 

Sulla vicenda, adesso, è intervenuto pure lo storico direttore del Tg4, Emilio Fede. Che, sentito da FanPage, ha detto:  “Tutto quello che contribuisce a diminuire il potere dell’informazione è da respingere con tutte le forze. Il Tg4 è nato e proseguito con me e continua a esserci per la volontà di tanti colleghi che si accingono a lasciare il posto di lavoro, se non per la disoccupazione, per il trasferimento. Ciò significa che l’informazione è a rischio”. Il giornalista, 90 anni e oggi pensionato, ha tuonato: "Io qui non esprimo solidarietà, mi vergogno di dire che dobbiamo muoverci per difendere l’informazione. Ma su, per favore. Non voglio neanche sentirla questa cosa. L’informazione, qualunque essa sia, è la vita della libertà”.

 

 

 

L’ex direttore invita quindi i vertici Mediaset a ponderare bene la decisione: “State per uccidere, o contribuire ad uccidere, una rappresentanza dell’informazione, davanti alla quale tutti bisognerebbe inchinarsi”. Sul fatto che il logo del Tg4 non sarà toccato, Fede ha dichiarato: “È una magrissima consolazione”. Ma la sua posizione è netta: "L’informazione, piano piano, di questo passo, viene presa a calci nel sedere”. Alla fine ha detto: "Il Tg4 fortunatamente non mi appartiene più, perché altrimenti io andavo in piazza".

 

 

 

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