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Marcello Sorgi e Giancarlo Giorgetti "congiurato": "Non è in grado", un grosso interrogativo

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“Ti devo confessare che io questa storia ancora non l’ho capita”. Così Marcello Sorgi si è rivolto a Tiziana Panella, che a Tagadà gli ha chiesto un commento sul consiglio federale della Lega, terminato con la “rinnovata” fiducia di Giancarlo Giorgetti nei confronti di Matteo Salvini e il discorso identitario del segretario, che ha ribadito soprattutto la posizione europea subalterna alla sinistra e quindi al Partito popolare.

 

 

 

 

 

 

“Il consiglio federale è un organismo che non si riunisce mai - ha dichiarato Sorgi - la Lega è un partito dominato da Salvini, che ne è il capo assoluto, e questa riunione serviva semplicemente per far capire che non ci sono anime diverse ma che tutti sono con Salvini. Non ho però capito perché ce n’è stato bisogno, per quello che ha detto Giorgetti sul presidenzialismo? Ma esiste da 25 anni, da Scalfaro a Mattarella, con quest’ultimo che ha provato a porre un freno, salvo poi dover mettere Mario Draghi al governo perché questa legislatura aveva avuto un esecutivo peggio dell’altro”.

 

 

“Chi conosce Giorgetti e ogni tanto ci parla - ha aggiunto Sorgi - sa che fa ridere immaginarsi una congiura guidata da lui. Se c’è uno che non può fare il congiurato, quello è Giorgetti. Anche le cose che ha detto nel libro di Vespa non giustificano un consiglio federale, sono anni che va in giro a dire quelle cose”, ha chiosato l’editorialista.

 

 

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