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PiazzaPulita, Gianluigi Paragone: "Il partito più stalinista che esista", lo sfregio dell'ex leghista alla Lega

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E pensare che un tempo era anche nella Lega e leghista. Si parla di Gianluigi Paragone, il quale - ospite a PiazzaPulita su La7 nella puntata di giovedì 4 novembre - dice la sua sulla situazione che sta attraversando la Lega, nel giorno del consiglio federale e del chiarimento, più o meno riuscito, tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti.

 

Si diceva, e pensare che un tempo era anche nel Carroccio. Già, perché interpellato da Corrado Formigli, Paragone esordisce così: "Un po' la Lega la conosco. La Lega di lotta e di governo era sempre sotto le insegne di Umberto Bossi o del segretario. La Lega è il partito più stalinista che esista in Italia", spara ad alzo zero. "È lui che decide di giocare a seconda delle proprie convenienze il doppio ruolo. E anche Salvini, che è molto bossiano, ha capito l'importanza di questa strategia e la ha usata nel primo governo", insiste.

 

Dunque, l'ex leghista ed ex grillino, aggiunge: "Stavolta non è più così, non era consentito ad un altro di recitare la parte in commedia. Il segretario recitava la doppia parte in commedia. Quindi Salvini oggi è debole perché non è riuscito a tenere dentro lo stesso perimetro i suoi". Infine, stuzzicato da Paolo Mieli, Paragone insiste sulle differenze tra la vecchia e la nuova coppia di punta del partito: "Bossi e Roberto Maroni? Presero i secchi di vernice e andavano a fare le scritte. Salvini e Giorgetti non hanno fatto quella cosa lì, oggi c'è una frattura vera", conclude.

 

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