Massimo Cacciari, la cannonata: "Perché le lodi a Mario Draghi sono un dramma", chi è davvero il premier
"Non è un politico, ma è visto come un grande competente": Massimo Cacciari parla così di Mario Draghi ai microfoni de L’Italia s’è desta, su Radio Cusano Campus. Secondo il filosofo, è "abbastanza paradossale, ma è l’immagine emblematica della situazione in cui ci troviamo". Cacciari ha fatto riferimento, in particolare, agli elogi riservati al premier negli ultimi giorni da molti leader internazionali, come Joe Biden e Boris Johnson, all'indomani del G20, ospitato dall'Italia a Roma.
"La cosa paradossale è che i politici puri, come appunto Biden, lodano Draghi, proprio perché non è un politico e perché sa. E questo è drammatico - ha continuato il filosofo -. Cioè Draghi è l’ideale tecnocratico. Ed è vissuto così dalla gente e dall’opinione pubblica, anche se non ce ne rendiamo conto: basta democrazia, viva la tecnocrazia". Sulla eventualità che l'attuale presidente del Consiglio prenda il posto di Sergio Mattarella al Quirinale, invece, Cacciari ha detto ironicamente: “Bisogna risolvere prima la questione di chi va avanti fino alla fine della legislatura. Io sarei perfettamente d’accordo a fargli fare sia il presidente del Consiglio, sia il presidente della Repubblica, tanto ormai siamo in una situazione di presidenzialismo surrettizio da 30 anni".
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Pur non essendoci una legge in tal senso, secondo il filosofo il Paese sta già andando in quella direzione: "Siamo in una situazione di presidenzialismo dichiarato. Non hanno e non avranno mai il coraggio di fare una riforma, ma ormai il Paese è in quella direzione. Se facessimo un referendum sul presidenzialismo, vincerebbe all’80%. Sarebbe un bene per il Paese? Ma è sicuramente meglio che continuare in questo modo sciagurato. Senza partiti e senza strategie da parte di nessuno, come volete che funzioni? Nelle situazioni di crisi ci sarà sempre il presidente della Repubblica che interviene e fa i governi Dini, Monti, Draghi".