L'aria che tira, la leader dei no-vax vestiti da deportati? "Noi rispettiamo Auschwitz, ma...": oltre ogni limite in diretta tv
Giusy Pace è divenuta tristemente nota per essere a capo dei no green pass di Novara che hanno pensato bene di vestirsi da deportati per manifestare il loro dissenso. Una scena atroce, una strumentalizzazione dell’olocausto a fini di visibilità che fa molto male alla società e che non fa altro che distogliere l’attenzione da quelle che possono essere manifestazioni legittime. Ancora più incredibile è il fatto che la signora, ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira, non ritenga grave il gesto e anzi cerchi di scaricare le responsabilità sui giornalisti.
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“Noi abbiamo profondo rispetto per la deportazione, non siamo stati noi a creare tutto questo caos - ha dichiarato in collegamento con La7 - la mancanza di rispetto è stata la sensazionalità che il giornalista ha voluto dare alla notizia. Ha trasformato una manifestazione pacifica all’insegna dell’amore e della libertà di espressione in una manifestazione di odio. Mi dispiace, ma io prendo le distanze da tutto ciò”. Tutto vero, la signora non ha alcun rimorso per essersi vestita da deportata per manifestare contro il Green Pass.
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Sono i giornalisti brutti e cattivi che hanno “strumentalizzato”, qualsiasi cosa voglia dire in questo caso. Roba da matti, verrebbe da dire. E infatti Marco Damilano, ospite in studio della Merlino, non si è trattenuto: “Questa cosa è stata fatta affinché tutti ne parlassero. È una cosa gravissima strumentalizzare l’olocausto a fini di visibilità”.