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Non è l'Arena, il delirio del medico in diretta: "I 130mila morti di Covid un pallone gonfiato, cosa non dicono"

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"La verità è distorta": secondo Mariano Amici, medico di base sospeso dal servizio, si è creato attorno al Covid un caos eccessivo e ingiustificato. Intervistato da Massimo Giletti a Non è l'Arena su La7, il dottore di Ardea ha detto che "il virus si cura, non può essere fatto vedere alla popolazione come la peste nera". "Ma i dati numerici sono devastanti", ha provato a farlo ragionare il conduttore. "Non condivido. Anche l'Iss si è espresso. I morti sono circa 130mila, teorici. Ma molti vengono dichiarati come morti di Covid sulla base di un tampone positivo, che sappiamo essere assolutamente inattendibile".

 

 

 

Secondo Amici, insomma, il numero di decessi per Sars-CoV-2 "è un pallone gonfiato, perché in quei morti ci sono per esempio i morti di malattie cardiovascolari, i morti di tumore in fase terminale. Ci sono addirittura i morti per politrauma della strada". L'Istituto superiore di sanità, però, più volte ha spiegato come, pur in presenza di eventuali patologie pregresse, non sono state quelle a determinare la morte dei pazienti infetti. "Il Covid ha contribuito alla morte di queste persone, lei non mi può dire che non c'è stata una ecatombe", ha cercato di fare chiarezza Giletti.

 

 

 

"Io tutti i casi li ho curati con serenità, non ho dovuto ricorrere al ricovero e non ho avuto alcun decesso", ha detto allora il medico di base. "Ma come li curava?", ha chiesto allora il conduttore. Ottenendo questo per risposta: "Per le malattie virali non c'è cura. Come si guarisce? Attraverso la produzione anticorpale da parte dell'organismo. Bisogna adottare la terapia che io chiamo "non farmacologica": riposo assoluto e molte bevande con limone".

 

 

 

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