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Covid, l'esperto: "Ecco come nascono le varianti". La "moltiplicazione virale" e il ruolo del vaccino: non è finita

Cyrille Cohen

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Non è ancora finita, "abbiamo imparato che tutto può succedere". Cyrille Cohen, immunologo, membro del Board sui vaccini del ministero della Salute israeliano, in una intervista a Il Fatto quotidiano, ci va con i piedi di piombo. Dalla pandemia di Covid non siamo ancora fuori. Israele è il Paese con il maggior tasso di vaccinazioni con terza dose al mondo, il 41 per cento della popolazione ha già fatto tre richiami, eppure non è ancora il momento di abbassare la guardia. E il problema sono le varianti e i non vaccinati.

 

 

Cohen si dice preoccupato perché la Delta si è diffusa improvvisamente nel Regno Unito. "Penso che il problema principale, rispetto alle varianti, sia più con le persone non vaccinate, oppure con quelle con un sistema immunitario debole (i cosiddetti fragili), perché in queste persone si potrebbe innescare un Covid che dura più giorni, e in tale situazione la moltiplicazione virale può aumentare, e così possono selezionarsi delle varianti all'interno dell'organismo". E ancora: "Penso che ci sia una maggiore immunità con un vaccino fatto di recente, così ci sono meno probabilità di sviluppare una variante".

 

 

Per quanto riguarda la situazione in Israele l'immunologo assicura: "I numeri in realtà sono più bassi ora e stanno ancora scendendo. Certo, avrei preferito che fossero più bassi, naturalmente, ma la maggior parte dei ricoveri e dei decessi riguardano persone non vaccinate" mentre l'identikit di coloro che muoiono di Covid oggi "sono per lo più anziani fragili con più di 2-3 patologie preesistenti, per lo più non vaccinati". 

 

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