Giulia Cortese, dopo la Meloni insulta i portuali di Trieste: "Ora capisco tutto. Ricordate quei cog***..."
Dopo le fake news (e gli insulti) contro Giorgia Meloni, la giornalista Giulia Cortese su Twitter si concentra sui portuali No Green pass che da venerdì protestano a Trieste. E rimedia una nuova, drammatica figuraccia. Lunedì mattina i manifestanti (pacifici) sono stati sgomberanti a forza di idranti dalle forze dell'ordine.
Dalla Lega a Fratelli d'Italia, si è sollevato un coro di critiche contro il Viminale, colpevole di aver tollerato, laddove non facilitato, le operazioni dei violenti guidati da Forza Nuova una settimana fa, a Roma, contro la sede della Cgil, e di aver invece usato subito il pugno duro contro gli operai a Trieste.
Domenica pomeriggio, su Twitter, la Cortese (diventata tristemente famosa per una foto falsa con il ritratto del Duce alle spalle della Meloni, definita poi "una donnetta" a fronte delle rimostranze della leader di FdI) ha pensato bene di dire la sua sui protestanti. Prima condividendo un tweet della pagina "Il rutto sovranista" (nome che è tutto un programma): "Ve li ricordate i cog***i che con migliaia di morti, la fila di camion a Bergamo, le terapie intensive piene continuavano a dire che il Covid era un'influenza? Ecco uno di quelli è Puzzer (Stefano Puzzer, ndr) portavoce dei portuali di Trieste", commentando con un laconico "Tutto torna". Poi decide di esporsi in prima persona con un pensiero illuminante: "Adesso che ci è stata data l'occasione di ascoltarli, capisco perché si dice: 'Parli come uno scaricatore di porto'".
La riflessione, molto acuta, non è per tutti. Twitter rende nota infatti l'impostazione social della Cortese, che ha incluso nella discussione e dato facoltà di risposta solo agli utenti seguiti o menzionati dalla stessa Cortese. Qualche risposta è peraltro stata nascosta dalla stessa autrice, che si professa "europeista" e implicitamente di sinistra. Non il massimo dello spirito liberale, insomma.
Infatti la bacheca Twitter viene invasa da contestazioni durissime o molto ironiche. "Che buzzuvvi... Straccioni plebei", "Becero classismo", "Si vergogni!". Qualcuno le dà un consiglio: "Giulia ti leggo spesso ma cavolo rifletti un attimo prima di scrivere. I portuali sono una categoria di lavoratori degna di essere ascoltata e non sarà una minoranza di loro con posizioni estreme a sporcare la loro storia". Sarà un fascista anche lui?