Marcello Sorgi, "l'orologio corre verso l'ora X": fonti privilegiate, tra poche ore caos e guerriglia?
Si respira un clima di forte tensione sociale e politica alla vigilia di venerdì 15 ottobre, data cruciale perché vedrà materializzarsi l’estensione dell’obbligo di Green Pass a tutti i lavoratori. Questo fine settimana sarà quindi cruciale per “pesare” le polemiche e le proteste che stanno avendo ampia eco mediatica, ma che però potrebbero essere un po’ sovrastimate, se si considera un dato di fatto legato alla campagna di vaccinazione.
Ovvero che l’80 per cento della popolazione ha già completato il ciclo vaccinale. Ciò però non toglie che siano serie le minacce che arrivano dai porti (a quello di Trieste si sono aggiungi Genova e Gioia Tauro, con alcuni lavoratori pronti a bloccare le operazioni di carico e scarico in segno di protesta) e anche dalle forze dell’ordine: quest’ultime, seppur non pubblicamente, hanno un problema al loro interno, dato che migliaia di agenti si assentano per malattie connesse spesso a mancate vaccinazioni. Nel suo editoriale per la Stampa, Marcello Sorgi ha evidenziato tutta questa serie di problematiche e poi ha fatto il punto della situazione politica.
“La sensazione che il dibattito di Montecitorio ha lasciato - ha scritto riferendosi alle accuse della Meloni alla Lamorgese - è stata di una sostanziale inadeguatezza delle forze in campo rispetto ai rischi della giornata di sabato e alla dimensione dell’attacco dei violenti. Draghi nel colloquio con Salvini ha tentato di convincerlo a prendere le distanze da Meloni e assumere un atteggiamento più responsabile. Ricevendo in cambio l’invito di concedere tamponi gratuiti ai non vaccinati e un appello alla ‘pacificazione’. Ma Draghi non può accettare nulla del genere: avrebbe il senso di una resa ai no-vax e di caricare, attraverso le tasse, il costo dei tamponi sui vaccinati, la stragrande maggioranza dei cittadini. Così il problema rimane e l'orologio corre verso "l'ora x" di domani”.