Vauro e Travaglio, ossessione Meloni: "Io non sono Giorgia", l'ultimo insulto per darle della fascista
Poteva mai mancare una vignetta di Vauro in prima pagina per sfregiare un altro po’ Giorgia Meloni? Certo che no, altrimenti il Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio non sarebbe tale: stavolta Vauro ritrae la leader di Fratelli d’Italia e le fa prendere le distanze dal fascismo dichiarando “Io non sono Giorgia”. Un chiaro riferimento al tormentone che è stato riproposto in spagnolo anche dal palco di Madrid, dove la Meloni era impegnata con Vox proprio mentre a Roma andava in scena la violenza fascista e squadrista contro la sede della Cgil.
Oltre alla vignetta di Vauro, nell’edizione odierna il Fatto dedica anche un articolo per dire che il centrodestra è “accerchiato” e ormai sicuro di vincere il ballottaggio a Roma, dove i fatti recenti potrebbero politicizzare ancora di più il voto e spianare la strada a Roberto Gualtieri verso la vittoria. Anche perché Enrico Michetti è stato dipinto come un “fascista” da più parti, persino in televisione da Lilli Gruber, quando in realtà è di origini democristiane, come ha ribadito anche Lorenzo Cesa dell’Udc.
Ma in questo frangente l’impressione è che valga tutto contro il centrodestra, tanto è vero che la Meloni ha evocato la “strategia della tensione” e ha parlato di “killeraggio” e “campagna elettorale indegna”. Per non parlare poi della manifestazione in piazza a Roma a favore della Cgil, che però avviene proprio il giorno prima del ballottaggio: “Una cosa vergognosa, che serve alla sinistra prima delle elezioni”.