Mannelli-Travaglio, altri insulti a Giorgia Meloni: "Non sono fascista, ma…", una bassezza abominevole
La vignetta di Mannelli titolata "Vivere a Meloonia" e pubblicata sulla prima pagina del Fatto quotidiano di oggi 13 ottobre è un abominevole insulto a Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia, infatti, è ritratta in primo piano, con una faccia mostruosa, gli occhi sgranati e la bocca aperta, e con una mano alzata in quello che sembra un saluto romano, sproporzionata, enorme. "Non sono fascista, è che mi disegno così", è la frase che il vignettista mette in bocca alla Meloni.
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Un disegno che va oltre la satira. E che il direttore Marco Travaglio ha pubblicato senza troppi scrupoli. Nella vignetta si fa riferimento alla celebre frase pronunciata da Jessica Rabbit nel film Chi ha incastrato Roger Rabbit: "Non sono cattiva, è che mi disegnano così". Ma in questo caso "cattiva" è diventata "fascista" e "mi disegnano" è stata messa al singolare: "mi disegno".
Soltanto ieri 12 ottobre, il Fatto di Travaglio aveva pubblicato una vignetta di Vauro dal titolo: "Assalto alla Cgil, la Meloni non conosce la matrice". Il riferimento era al fatto che la leader di FdI abbia eccepito nel sostenere che quelli in piazza fossero tutti di destra, tutti fascisti. Dunque, nella vigenetta ecco la Meloni seduta di fronte a una specie di medico, il quale indica con una bacchetta una svastica. E chiede: "Signora cos'è questa?", "Una farfalla", risponde la Meloni. "No", "Un fiorellino?". "Se, vabbeh!", conclude il dottore. Ora l'ennesimo sfregio.