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Quarta Repubblica, Vittorio Sgarbi svela il gioco sporco contro Salvini e Meloni: "Montato ad hoc"

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Nicola Porro ha ovviamente dato ampio spazio a Quarta Repubblica alla discussione sulle violenze fasciste e squadriste andate in scena a Roma sabato scorso, a margine della manifestazione no-green pass. Quanto accaduto viene strumentalizzato per dare contro a Fratelli d’Italia nella settimana che conduce al ballottaggio tra Enrico Michetti e Roberto Gualtieri, ma anche Giorgia Meloni ha commesso un errore: quello di aver dichiarato “non conosco la matrice” quando era già chiaro che fosse neofascista.

 

 

Intervenuto a Quarta Repubblica, Vittorio Sgarbi ha però “assolto” la leader di Fdi: “La Meloni è nata nel ’77, il fascismo è finito nel ’45, il neofascismo non ha nulla a che vedere con il suo partito. Il fascismo è un male finito, il comunismo invece è un male che vive. Comunismo e fascismo sono identici, hanno la stessa faccia che è la violenza contro le persone”. Con la differenza, però, che sabato in piazza a Roma c’erano solo i fascisti ad assaltare la sede della Cgil.

 

 

Sempre all’interno di Quarta Repubblica, si è poi parlato del caso di Luca Morisi, montato ad hoc per far perdere credibilità a Matteo Salvini: “Morisi non ha fatto nulla di male - ha dichiarato Sgarbi - non esiste il caso e chi lo rimprovera a Salvini è omofobo. Morisi ha condotto una vicenda privata, quindi il fatto non c’è. La suonata di Salvini al citofono a Bologna? Era un atto politico giusto, infatti poi hanno arrestato gli spacciatori”.

 

 

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