Nel passato di Peter Gomez c'è anche l'esperienza al Giornale. Prima di contribuire alla realizzazione del quotidiano più anti-berlusconiano che la storia ricordi, il direttore del Fattoquotidiano.it lavorò proprio per lui: Silvio Berlusconi. Merito del padre: "Lui incontrò Montanelli alla presentazione di un libro. Gli parlò dell’esperienza all’Arena. Indro gli disse: 'Per un Gomez ci sarà sempre un posto al Giornale. Mandamelo'". E così è stato. Intervistato da Stefano Lorenzetto per L'Arena, il giornalista ha ammesso di non aver mai sentito il peso del leader di Forza Italia fino all'incontro con il suo amico Marcello Dell’Utri: "Mi fu presentato da un tipo che te lo raccomando, Filippo Alberto Rapisarda. Il manager di Publitalia fu allusivo: 'Dottor Gomez, lei scrive molto bene. Però non è importante come si scrive, ma cosa si scrive'".
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Poi arrivò Natale e stando al racconto di Gomez arrivò anche Rapisarda che "mi mise in mano un pacchetto. Gli dissi che per tradizione aprivo i regali solo sotto l’albero. Il giorno fatidico lo scartai: era un Rolex d’oro che valeva quanto il mio stipendio di un anno. Informai Montanelli. Mi dirottò dal suo braccio destro Gian Galeazzo Biazzi Vergani. Che sentenziò: 'Restituiscilo con una lettera garbata, spiegando che non puoi accettare un dono così importante'".
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Acqua passata però. Gomez ora dirige la versione online del cartaceo di Marco Travaglio. In realtà Antonio Padellaro offrì la condirezione a entrambi, ma questo avrebbe significato trasferirsi da Milano a Roma e così Gomez rinunciò e Travaglio diventò l'unico direttore. Lui, ha ammesso il collega, "ha una capacità di lavoro mai vista in vita mia. Alle 4 del mattino è ancora lì che scrive". Non mancano i difetti. Uno a caso? "Non dimentica mai. Ricorda le scortesie di 20 anni fa. Io no. Se perdoni, vivi meglio". E a chi li accusa di essere appiattiti su Giuseppe Conte e M5s, si difende: "Nell’edizione su carta è vero. Però Marco e io siamo nati molto prima dei 5 stelle. La riforma della prescrizione del ministro Alfonso Bonafede la lanciammo noi. Idem l’idea del reddito di cittadinanza".
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