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Luca Morisi, l'escort accusa l'amico: "Mi ha fatto passare per pazzo, la droga dello stupro..."
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Mentre l'accusa di spaccio nei confronti di Luca Morisi si avvia all'archiviazione, anche l'escort Petre R. vuole dire la sua. Il ragazzo inizia negando l'accusa di ricatto. Lui, stando a quanto ribadisce ai pm, non avrebbe agito per ricattare l'allora responsabile della comunicazione di Matteo Salvini. Per quella notte del 14 agosto i due (più un altro escort amico di Petre) avevano pattuito così: "Mille euro a testa più 500 per le spese. L'acconto di 1500 è stato versato sulla prepagata di Alexander".
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Eppure quei soldi al 20enne non bastavano e così ha chiamato i carabinieri: "Perché volevo i soldi per la mia prestazione. Per questo motivo e basta. Lo dice la legge di Dio. Lo dice la legge italiana e io sono italiano, sono cresciuto qui. Stavo male, volevo i soldi e volevo andarmene". Morisi - a detta dei duce - aveva problemi con le carte: "Diceva che erano bloccate. Diceva che c'era un problema di linea, come un blackout. Non riusciva a collegarsi. Mi sembrava una presa in giro, non sapevo chi fosse. Stavo male e ho fatto quello che ritenevo giusto", specifica anche a La Stampa. Il punto però è un altro e anche questa volta a favore dell'ex spin doctor del leader della Lega: "Alexander e Morisi non mi hanno forzato. Ho fatto quello che avevo concordato. Sesso e droga. Ho preso sia la cocaina sia la Ghb. Solo che dopo ero fuori e volevo andarmene. Loro, invece, insistevano perché restassi, mi dicevano di mettermi a dormire per recuperare. Volevano farmi restare fino al giorno dopo. Morisi mi ha detto che non mi vedeva in buone condizioni".
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Messo all'angolo Petre ha puntato il dito contro l'amico. La droga dello stupro era loro e non come detto in precedenza: "Lo zainetto è mio, ma a casa di Morisi me lo sono tolto. Non so chi abbia messo quella bottiglietta lì dentro". Ad averla portata infatti sarebbe stato Alexander, come da lui stesso ammesso: "Lo ha fatto perché c'è una chat che dimostra come sono andate veramente le cose. È stato onesto a conservarla, ma fra noi non c'è più l'amicizia di una volta. Mi ha fatto passare per pazzo". Insomma, tanto rumore e fango per nulla quello gettato sul Carroccio e Morisi.
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