Luca Morisi, il messaggio del rumeno: "Ti porto G, ti piacerà molto", crollano le accuse contro l'ex capo della Bestia
Svolta nel caso Luca Morisi: la droga dello stupro, che l'ex responsabile della comunicazione social di Salvini giura dall'inizio non sia sua, pare sia sempre appartenuta a uno dei due escort rumeni, contattati da Morisi per un po' di "divertimento". E' questo quanto emerge dalle chat tra i protagonisti di questa vicenda, come riporta il Corriere della Sera. "Cerco qualcuno con cui divertirmi...bere, sballarsi. Ma quando sareste liberi? Perché io sono già in onda", avrebbe scritto l'ex guru della Lega alle 3.13 del 14 agosto nella chat del sito di incontri gay, Grinderboy.
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Stando ai messaggi, l'interlocutore di Morisi è un ragazzo rumeno che si fa chiamare Alexander e che propone di estendere l'invito a un suo amico. E sarebbe stato proprio Alexander a proporre di portare la droga dello stupro all'incontro che si stava organizzando. Inoltre, spiega il Corriere della Sera, l'escort fa riferimento a questa sostanza quando il suo amico, anche lui rumeno, non è ancora stato coinvolto. Quindi, tra i due ragazzi, sarebbe stato lui ad averne la disponibilità.
Nei messaggi, Morisi e l'escort si accordano pure sul pagamento. "Fai metà bonifico ora e metà dopo, quando stiamo lì", avrebbe chiesto Alexander. E l'ex guru avrebbe risposto: "Basta che siete seri e non mi prendete in giro". A quel punto sarebbe stata tirata in ballo la droga: "Poi ti portiamo anche G. Vedrai ti piacerà molto". Per gli investigatori, la G. proposta dal rumeno sarebbe proprio la Ghb, ovvero la "droga dello stupro". Su questo, comunque, le versioni dei due ragazzi sono diverse. Alexander dirà di averla avuta da Morisi, mentre l'altro - Petre - avrebbe giurato di non sapere chi l'abbia messa nel suo zaino.