PiazzaPulita, Corrado Formigli a senso unico: "Solidarietà a Fornero e Boldrini", come sguazza nell'affare-Morisi
Come ci sguazza, Corrado Formigli, nell'affaire-Luca Morisi. Il conduttore infatti riserva il monologo con cui apre la puntata di PiazzaPulita in onda su La7 nella serata di giovedì 30 settembre proprio alla vicenda dell'ex capo della cosiddetta Bestia, coinvolto in una strana storia di droga e festini. E in premessa, Formigli, ricorda le parole di Salvini, che ha parlato di "schifezze mediatiche che condannano le persone".
"Matteo Salvini fa bene a difendere Luca Morisi e la sua amicizia - premette Formigli -. E ha ragione su una cosa: non si può massacrare mediaticamente una persona perché gli hanno trovato 2 grammi di cocaina in casa. Solidarietà dunque a Luca Morisi per tutti gli eccessi di gogna mediatica che sta subendo. Fa schifo, fa sempre schifo. Anche quella che Salvini, spesso e volentieri, e anche attraverso la Bestia, ha applicato contro i suoi nemici", rimarca Formigli. E insomma, prima la solidarietà e poi l'attacco durissimo alla Lega.
Spaccature nella Lega, il retroscena di Sallusti: "Ciò che mi risulta su Matteo Salvini"
"Dunque solidarietà ad Elsa Fornero", aggiunge Formigli, e via con un filmato in cui Salvini attaccava la Fornero ai tempi della riforma delle pensioni che rovinò milioni di italiani, quella riforma per la quale pianse in conferenza stampa. "Quindi solidarietà al 17enne marocchino accusato di spaccio davanti alle telecamere a Bologna, durante la campagna elettorale", e il filmato della "citofonata".
E ancora: "Quindi solidarietà a Laura Boldrini per questo tweet e decine di altri". Il tweet recitava: "Ipocrita, buonista, razzista con gli italiani, dimettiti". E ancora, Formigli la bambola gonfiabile sul palco: "C'è un sosia di Laura Boldrini, qui?", commentava Salvini.
"Il problema non è la droga di Morisi, anche se l'accusa drogato veniva fatta sistematicamente da Salvini agli avversari o a chi si voleva additare e colpire - riprende il conduttore - . Il problema è che soltanto oggi ci si rende conto che il capo della Lega si è affidato a una bestia social per colpire gli avversari politici. Anche se non è stato di certo solo la Lega ad utilizzare questi mezzi violenti e squallidi", conclude Formigli. Insomma, una finta solidarietà per poi bastonare. E ricordare soltanto in conclusione come la "Bestia" non sia stata, in ogni sua accezione possibile, una prerogativa della Lega.