Otto e Mezzo, Carofiglio senza vergogna sul caso Mimmo Lucano: "I giudici potevano aspettare"
Il modello-Riace? Condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere in primo grado. La condanna, ovviamente, è quella - pesantissima - piovuta sull'ex sindaco, Mimmo Lucano, a lungo portato in palmo di mano dalla sinistra. E la vicenda plana dritta dritta nello studio di Otto e Mezzo, il programma condotto da Lilli Gruber su La7. E tra gli ospiti chiamati a commentare quanto accaduto, ecco Gianrico Carofiglio, lo scrittore rosso e firma di Repubblica. Il quale, incredibile ma vero, punta il dito contro i magistrati per il tempismo sospetto con il quale è uscita la sentenza.
"Oggi è una giornata bizzarra, perché non c'entra moltissimo la criminalizzazione dell'aiuto e della solidarietà ovviamente - premette Carofiglio -. Questo non significa che la sentenza non si possa criticare, questo non significa che la sentenza non lasci stupefatti. Anche perché se avessi dovuto decidere io quando uscire con questa sentenza magari non lo avrei fatto due giorni prima delle elezioni regionali. Questo è un aspetto discutibile, non ci vuole nulla a fare un rinvio a tra un mese per decidere al di fuori del calore della battaglia politica", spiega lo scrittore.
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E ancora: "Ciò detto, io credo che Lucano avesse le migliori intenzioni in ogni ambito. Io sono stato e per molti aspetti rimango un ammiratore di quel modello ma le migliori intenzioni non forniscono un'esenzione dal rispetto delle norme penali", conclude Carofiglio. E insomma, lo stupore è parecchio. In primis perché si sente parlare di tempismo giudiziario sospetto da sinistra, insomma la scoperta dell'acqua calda: da Carofiglio, però, non si sono sentiti commenti sul tempismo sospetto con cui è trapelata la vicenda di Luca Morisi. E, ancor più clamoroso, la richiesta di rinviare magari per un mese la sentenza, in modo da non intralciare il voto. O meglio, in modo da non intralciare la sinistra. Davvero stupefacente...