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Luca Morisi, indiscrezione di Dagospia: "Sicuri che quella fiala fosse sua?". Il sospetto: gioco sporco contro di lui

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Siamo sicuri che la droga Ghb fosse di Luca Morisi? A sollevare questo interrogativo è Alberto Dandolo che su Dagospia ricostruisce il "festino a base di sesso e droga" di "due gay benestanti" che "recuperano in piena estate nel loro paesino un po’ di coca e soprattutto una delle droghe più care e difficili da reperire anche a Milano in pieno inverno: il Ghb". Sostanza stupefacente il cui mercato sarebbe gestito al Nord da una "numerosissima famiglia di rom". 

Dandolo scrive che i due "scelgono due escort romeni in rete" che vivono a "Milano a più di 3 ore di macchina". E "pur non conoscendoli e sulla fiducia pattuiscono una cifra record di 4 mila euro, dico 4 mila euro (una gang bang con attori porno professionisti sarebbe costata assai meno), per la prestazione facendo un bonifico di ben  2.500 euro di acconto (sempre sulla fiducia)".

 

 

Dunque il festino comincia e "Morisi offre ai 2 escort coca e Ghb. 12 ore di festa. Poi uno dei 2 professionisti del piacere a un certo punto si sente male, esce di casa e cosa fa? Chiama una ambulanza? Va a un pronto  soccorso? Macché", sostiene l'articolo che lascia quindi intendere che qualcosa non torna. "Chiama i carabinieri e confessa di essere stato drogato dai suoi clienti mostrando loro il Ghb imbottigliato che però è all'interno dell'auto del suo collega rumeno. Poi denuncia la presenza di coca a casa del cliente che obbligherà ovviamente le forze dell'ordine a fare una perquisizione".

 

 

Ora, riflette Dandolo. "Il Ghb è una delle droghe più usate negli ultimi anni da una fascia alta e ricca del mondo omosessuale di molte città del nord. Milano in primis. Droga cara ma soprattutto difficilmente reperibile". E ancora: "A Milano ci sono solo 3 o 4 numeri a cui (e con molto anticipo) ci si può rivolgere per raccattare il Ghb. E guarda caso sono solo numeri di telefono a cui rispondono voci rumene e appartenenti tutte a una stessa e numerosissima famiglia di origini rom. Professionisti seri e spietati che hanno base nelle zone di Sesto San Giovanni e una 'dependance' in quel di Padova. Gente con cui non si scherza". Gente che ha "una sorta di monopolio sulla vendita di questa sostanza".

 

 

Infine, "I loro contatti si recuperano facilmente attraverso il passaparola. O anche attraverso annunci su siti di incontri gay. Annunci in cui si vende sesso e si vende la 'festa' (parola chiave che indica la vendita o di coca o di Ghb o di entrambe le droghe). Questi ragazzoni rumeni (tutti imparentati tra loro) vantano clienti molto, molto potenti. Magistrati, avvocati, politici di ogni orientamento, industriali, due altissimi prelati (uno, dicono, è un famoso e potente cappuccino vicino alla sinistra radical della città) e trend setter". E attenzione, avverte Dandolo:"Con i rumeni del Ghb non si scherza", "mai tentare di fare i furbetti con loro. Perché non sono assai docili e soprattutto godono di protezioni ad altissimi livelli essendo, si vocifera, fidati e storici informatori di più di qualche divisa".

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