Luca Morisi incastrato? indiscreto di Dagospia sulla vendetta del rumeno: "Cos'è accaduto quella notte"
Per gli inquirenti quanto accaduto a Luca Morisi, ex responsabile della comunicazione di Matteo Salvini indagato per droga, altro non sarebbe che un fatto di cronaca alquanto banale. Eppure da giorni la questione occupa le prime pagine di tutti i giornali. Quanto basta per sollevare qualche dubbio a Dagospia che avanza l'ipotesi di un complotto anti-Salvini o un'inchiesta "a orologeria" per fermare la Lega.
Tutto è iniziato il 14 agosto alla cascina di proprietà del leghista a Belfiore. Morisi era in compagnia di un misterioso 50enne (che alcuni indicano come suo compagno) e di due ragazzi romeni, contattati attraverso l’app gay Grindr, giunti da Milano. A un certo punto però un banale litigio - scrive Dago - avrebbe cambiato il clima della serata e acceso i toni tanto che alcuni vicini hanno chiamato i carabinieri.
A quel punto gli agenti sono arrivati in zona e si sono appostati, fino a quando hanno fermato l'auto con a bordo i due ragazzi romeni. Qui uno dei due ha ammesso di essere in possesso della droga liquida, indicando Morisi come la persona che gliel'ha fornita. Ed ecco che è scattata la perquisizione nella casa del guru della "Bestia". Nell'abitazione i militari hanno trovato della cocaina che, aggiunta alle dichiarazione dei giovani, ha portato la procura di Verona ad aprire un fascicolo ipotizzando la cessione di stupefacenti. Ma nulla verrà a sapersi. Solo il primo settembre Morisi racconta tutto a Salvini. "Salvini - scrive Dagospia - è una furia: ha capito che quella storia è una granata lanciata sotto i suoi piedi e impone a Morisi le dimissioni dalla Bestia". La notizia dell'addio di Morisi rimbalza ovunque e magari - è la supposizione di Dago - uno dei due romeni potrebbe averlo riconosciuto e spifferato tutto. L'ipotesi degli inquirenti è che il ragazzo, per qualche ruggine pendente, sia la "gola profonda" che ha consegnato a Repubblica la notizia.