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Anontella Viola, post-Covid: "Un mondo diverso, cosa ci accadrà se non andiamo oltre la pandemia"
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L'emergenza è finita. Continua a ribadirlo Antonella Viola che da qualche settimana a questa parte può finalmente rispondere - a chi glielo chiede - che "siamo già fuori". Il coronavirus non deve più allarmare dunque, perché "anche se è ancora in circolazione e che c'è ancora tanto da fare per completare le vaccinazioni, il periodo emergenziale della pandemia è finito". Secondo l'immunologa dell'università di Padova l'Italia è entrata in una seconda fase, quella che sulle colonne de La Stampa definisce "post-vaccino".
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Complice la campagna vaccinale del generale Francesco Figliuolo: "I vaccini che abbiamo utilizzato funzionano molto bene nel proteggerci dalla malattia e, grazie al loro esteso utilizzo, abbiamo messo in sicurezza la collettività. L'emergenza è dunque alle spalle, e ora ci muoviamo verso una nuova normalità, diversa e più problematica di prima, ma gestibile". In sostanza per la Viola bisogna imparare a convivere con il Covid-19. Difficilmente scomparirà in fretta: "È necessario iniziare una vigile coesistenza con questo patogeno che due anni fa è comparso nel nostro mondo e che, probabilmente, ci resterà a lungo. Se quindi, in nome di questa convivenza forzata col virus, è giusto e razionale continuare a utilizzare Green Pass e mascherine nei luoghi a rischio di contagio, bisogna d'altro canto cominciare a riprendere le nostre vite in serenità". Da qui il suo appello: "Resteremo nel crepuscolo, se non troveremo il coraggio di avanzare".
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Primo passo per cambiare riguarda la scuola. Basta fare tamponi e isolare intere classi, meglio tenere invece a casa solo gli studenti che presentino dei sintomi. "Questo - conclude l'immunologa - non significa lasciar correre il virus tra i più giovani: mascherine e distanziamento devono essere mantenuti ma, allo stesso tempo, bisogna garantire il ritorno di studenti, docenti e famiglie alla normalità, perché la situazione sanitaria del Paese è cambiata".
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