Alberto Zangrillo, lo sfogo: "Dobbiamo occuparci di loro". Covid? Non proprio: ecco chi muore in ospedale
Alberto Zangrillo ancora controcorrente. Mentre il commissario all'emergenza coronavirus, il generale Francesco Figliuolo, annuncia la terza dose di vaccino destinata agli immunocompromessi, il direttore del reparto di Terapia intensiva del San Raffaele di Milano lascia intendere che la pandemia non è più un problema. Il medico personale di Silvio Berlusconi riporta su Twitter i numeri del Covid in Italia: su 1215 accessi al pronto soccorso, solo 16 sono per Covid-19, ossia il 13 per cento.
A sua volta di questi sei (quattro in bassa intensità, due in alta) sono ricoverati e 12 non sono vaccinati. Quanto basta per far credere a Zangrillo che l'emergenza non esista più, almeno nel suo ospedale. "Con questi dati ora - scrive -, occupiamoci del 99,5 per cento di coloro che muoiono d'altro". Già sostenitore del "virus clinicamente morto", l'anestesista lo scorso 12 agosto si era scagliato contro mass media, virologi e governo per la "devastante campagna del terrore", portata avanti "spaventando la gente e distruggendo drammaticamente le relazioni sociali. L’Italia è malata di fake news".
Un appello sostenuto anche da Antonella Viola. Come Zangrillo l'infettivologa ha ammesso che "siamo fuori dalla pandemia. Ci siamo svegliati in un nuovo giorno in cui conviviamo con un nuovo virus e di conseguenza ogni tanto dovremmo usare le mascherine nei luoghi chiusi, dovremmo usare i green pass ancora per un po', ma abbiamo avuto un'estate normale, siamo qui a chiacchierare tranquillamente". Insomma, possiamo tirare finalmente un sospiro di sollievo, senza dimenticare alcuni accorgimenti che ci dovranno accompagnare ancora per lungo tempo.