Roberto Benigni, la dedica alla moglie con plagio? Che rivincita per tutti i mariti d'Italia...
Cari mariti, la vendetta è un piatto che va servito freddo ma voi avete bruciato i tempi. Del resto, potete contare su Vittorio Sgarbi che vi ha offerto a caldo- su un piatto d'argento, anzi di platino- la rivincita contro quel piccolo diavolo di Roberto Benigni. La sua dichiarazione d'amore sconfinato a Nicoletta Braschi (l'unica scena di questo Festival di Venezia che tutti ricordano) era copiata da Borges e pure da Nabokov. Quelle frasi che vi hanno tormentato e ammorbato tutto il giorno, che le vostre mogli hanno declamato guardandovi come dei mentecatti capaci di leggere al più un cartiglio dei Baci Perugina, quelle parole che hanno trasformato Nicoletta nella moglie più invidiata dell'universo mondo, non sgorgavano dal cuore innamorato del regista ma erano attinte dalle pagine dei grandi della letteratura.
"Doppio plagio nell'omaggio alla moglie". Sgarbi demolisce Benigni: "Ecco chi ha scopiazzato"
Una truffa amorosa, una dichiarazione farlocca, una bufala sentimentale. A smascherare Benigni è stato Sgarbi con un tweet esploso nella rete come una dichiarazione di guerra. «"Stare con te o stare senza di te è l'unico modo che ho per misurare il tempo". Ma se non citi la fonte (Jorge Luis Borges) e fai il "fenomeno", è plagio», la stoccata del critico d'arte. «Non è obbligatorio che uno citi delle frasi non sue. Però è giusto che si sappia che Benigni ha fatto commuovere l'Italia con frasi che non sono sue, e in genere è meglio citare la fonte», ha poi spiegato Sgarbi diventando l'idolo di tutti quegli uomini che il romanticismo l'hanno chiuso ben bene nell'antologia delle medie. «Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo», è il verso del poeta argentino. La favola bella del marito ispirato da Cupido è diventata la straordinaria performance di un attore che ha scopiazzato un po' di qua e un po' di là. È stato un po' come scoprire che la borsa griffata è solo un tarocco. Una delusione per tutte quelle che erano in visibilio per l'amore a «eterna vista». L'idea che ci si innamori con uno sguardo e che ogni volta l'amore si rinnova nell'incontro degli occhi, aveva fatto sognare quelle che per attirare lo sguardo del proprio uomo devono improvvisarsi ballerine di burlesque o lanciarsi col parapendio.
Ma poi arriva Sgarbi e svela che questa storia dell'amore a eterna vista l'aveva già scritta Nabokov nel suo Lolita. Povere noi, in bambola davanti a un esemplare unico di marito che dopo quarant'anni fa giochi di prestigio con le parole e tira fuori dal cilindro le più belle per la sua donna. Siamo state ingenue perché in fatto di plagio di frasi d'amore Benigni ha un precedente importante. Nel 2017, per i David di Donatello, si lanciò in un'altra dedica per Nicoletta. Parole che suonavano simili a quelle che Vittorio Sermonti scrisse per Ludovica Ripa di Meana. Beccato da Striscia, Benigni ammise: «È la cosa più bella copiare, è proprio l'origine dell'arte». Ebbene sì, cari mariti: vi siete presi la rivincita. Ma sappiate che tra il silenzio originale e una frase d'amore copiata, noi scegliamo sempre la seconda.