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Marco Travaglio smascherato da Dagospia: "Sapete perché ha scritto Draghi al Quirinale?"

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Velenosissima Dago-nota su Marco Travaglio. Il sito di gossip politico fondato e diretto da Roberto D'Agostino prende di mira (e di punta) il Fatto quotidiano e la sua spudorata campagna per "salvare il soldato Giuseppe Conte". L'aria da quelle parti è sempre più pesante. "Ieri la prima pagina del Fatto è stata appannaggio di Mario Draghi che – fiato alle trombe! - 'punta al Quirinale e sta consultando partiti e peones'. Poi, girata pagina, a tale tuonante enunciazione viene messa la sordina: 'Forse è un po' troppo. Però qualcosa c'è...'". Ecco la "traduzione" di Dagospia: "Un Draghi sul Colle vuol dire voto politico anticipato con il beneamato Peppiniello che evita di sgualcire le pochette aspettando il 2023, fine della legislatura, e non rischia poi di disperdere nel tempo il poco consenso che ha ancora". 

 

 

 

 

Insomma, a Conte, con Travaglio suggeritore, conviene andare al voto il prima possibile, perché il rischio di "ammuffire" con un ruolo quasi irrilevante in Parlamento è troppo grande per il "nuovo" M5s. "L'importante è che la Pochette con le unghie si porti a casa il prima possibile un partito del 10/13 per cento, che non è per niente da buttare. Se aspetta il 2023, gna fa', direbbe Funari".

 

 

 

 

"La linea di Travaglio - conclude Dago - ha vinto facilmente su quella di Ta-Rocco Casalino che vagheggiava la scissione dal Movimento. Un partitino, quello di Peppiniello in versione Masaniello, che avrebbe fatto la fine di quelli di Monti e Dini, ha tagliato corto Marcolino". Il ritorno alle urne sarebbe il viatico per il repulisti contiano. Obiettivo? "Con liste ben mirate, far fuori quella metà del movimento governista che si attacca alla giacchetta di Luigino Di Maio". E via alle danze. 

 

 

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