Aldo Grasso massacra Tomaso Montanari: "Prof di lotta e di governo. Ridicolo e meschino"
Aldo Grasso, nel suo articolo pubblicato sul Corriere della Sera, massacra Tomaso Montanari, il prof "di lotta e di governo". "Un rettore agit-prop" quello dell'Università per Stranieri di Siena, continua il critico. "Prima si dimette dal Consiglio superiore dei Beni culturali per 'l'arroganza dimostrata dal ministro Franceschini' nella nomina di Andrea De Pasquale alla guida dell'Archivio centrale dello Stato, reo di aver accolto il Fondo Pino Rauti. Poi una mascalzonata sulle foibe e sui vertici della Repubblica accusati di revisionismo storico: 'La legge del 2004 che istituisce la Giornata del Ricordo (delle foibe) a ridosso e in evidente opposizione a quella della Memoria (della Shoah) rappresenta il più clamoroso successo di questa falsificazione storica'".
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Insomma, attacca Aldo Grasso: "Montanari svilisce la grande tragedia, una pagina dolorosa della storia del nostro Paese, basandosi su una meschina contabilità: 'Le vittime accertate, ad oggi, furono poco più di 800 (compresi i militari)'. Già che c'era, poteva ripetere l'infamia di allora: 'Banditi giuliani'".
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E ancora, prosegue il critico: "Per la cronaca, Montanari si è dimesso dal Consiglio superiore ma resta nel Comitato tecnico scientifico delle Belle Arti, 'presidio di tutela dell'interesse generale'. Ridicolo: è lui che deve decidere cosa conservare o no, cosa ricordare o no. Un rettore di lotta e di governo: quando non governa (con l'ex ministro grillino Bonisoli), lotta".
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