Bruno Vespa denunciato dai no vax: "Cosa mi è successo quando ho detto che di vaccini non si muore", la sua risposta a Cacciari
Bruno Vespa, a Cortina d'Ampezzo a "una Montagna di libri" per presentare il suo libro, lancia un appello a vaccinarsi contro il coronavirus e viene molto applaudito. "Sono profondamente dispiaciuto che ci siano milioni di italiani sopra i cinquant’anni che non si sono ancora vaccinati. Abbiamo storie di persone che non si vaccinano e che sul letto di morte si pentono di non essersi vaccinate: è assurdo, incredibile", dice il direttore di Porta a Porta secondo quanto riporta il Corriere della sera.
Quindi parla dei no vax e degli scettici: "Un uomo intelligente come Cacciari parla di libertà e dittature in questi termini? Dico che non esiste solo la libertà mia: la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri. Ho il green pass, ce l’ho anche in cartaceo, lo tengo nel portafoglio: fa parte della mia vita ed è la cosa più normale del mondo. Ieri sera l’ho mostrato al ristorante, è stata una procedura semplicissima, risparmiateci la storia dei controlli faticosi per i gestori".
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Certamente, prosegue Vespa, "non esiste un farmaco totalmente innocuo, con Astrazeneca si è fatto un grande pasticcio, sono stati commessi errori che hanno confuso l’opinione pubblica. Ma ora i vaccini che ci sono sul mercato sono sicuri. Guardiamo ai grandi numeri. Mi farò sicuramente la terza dose se e quando lo decideranno. Credo che sia probabile che ce ne sarà una questo prossimo autunno. Il problema è che quando Rivera ha parlato a Porta a Porta contro i vaccini, e io gli ho risposto che di vaccini non si muore, i no vax mi hanno fatto decine di denunce. Sono fortissimi, i no vax, sono potenti e attrezzati: ma non ce la faranno".