Margherita Agnelli, è ancora guerra col figlio John Elkann: in ballo un regno da 30 miliardi di euro
Non si placano le tensioni nella famiglia Agnelli. Margherita, figlia di Gianni Agnelli e Marella Caracciolo, starebbe provando a mettere in piedi una minuziosa manovra legale per rimettere in gioco l’eredità dei genitori. Al centro del contendere c'è la cassaforte del gruppo, la società "Dicembre". Si tratta - come spiega il Corriere della Sera - di un regno da 30 miliardi di euro che ha numerose aziende quotate in Borsa, a cominciare da Stellantis. Regno a capo del quale c'è il primo degli otto figli di Margherita, John Philip Elkann, 45 anni.
Fonti legali vicine alla famiglia Elkann, però, fanno sapere che "queste pretese temerarie, cui si resisterà con fermezza in ogni sede, non sono comunque idonee a mettere in discussione la partecipazione di maggioranza assoluta che John Elkann detiene nella società Dicembre". In altri termini, le hanno fatto capire che non è il caso di tornare su questioni passate, dopo che nel 2004 ha firmato un accordo definitivo a Ginevra con nonna Marella rinunciando alla quota nella Dicembre e incassando oltre un miliardo, e soprattutto dopo che ha voluto rimetterlo in discussione anni dopo perdendo fino in Cassazione.
Dall'altro lato, però, gli avvocati di Margherita, 65 anni, mettono in dubbio la correttezza formale degli atti alla base dell’attuale assetto della "Dicembre", di cui John detiene il 60%, mentre Lapo e Ginevra il 20% ciascuno. La mossa che adesso potrebbe azzardare Margherita, come fa notare il Corriere, è quella dell'impugnazione della successione della madre: "Se sostenesse che la legge applicabile è quella italiana e non quella svizzera, rivendicherebbe il diritto alla legittima, cioè il 50% dell’asse ereditario della madre". Il percorso è in salita, dal momento che la successione di Marella si è aperta in Svizzera, dove sono validi i “patti successori” come quello che Margherita firmò nel 2004 rinunciando a ereditare in futuro le quote della madre. Ma quel patto potrebbe non reggere se Marella venisse considerata italiana ai fini successori, secondo le tesi dei legali di Margherita.