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Variante Delta e vaccino, la lezione di Matteo Bassetti: "Nel naso e non nel polmone", cosa cambia dopo il siero

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"Bisogna fare chiarezza". Matteo Bassetti ribadisce la possibilità che i vaccinati contro il Covid-19 possano contagiarsi con la variante Delta. Questi però non possono contagiare come chi non è vaccinato. Il motivo l'infettivologo del San Martino di Genova lo spiega all'Adnkronos: "Il vaccinato ha il virus nel naso e non ce l'ha nel polmone, e sono due mondi diversi. Avere il virus nel naso vuol dire avere un virus che in genere sta nel naso per 2 o 3 giorni perché gli anticorpi stanno soprattutto nei polmoni e quindi ci vuole il tempo affinché gli anticorpi arrivino nel naso a inattivare il virus".

 

 

L'esperto spiega che il vaccinato vanta una carica virale elevata solo nei primi 2 o 3 giorni, mentre chi non ha il vaccino la carica virale ce l'ha per 10-15 giorni. "Nessuno è qua per dire che il vaccinato è libero da ogni problema - mette comunque le mani avanti - però, se io sono vaccinato e ho anche un tampone positivo, la malattia grave non mi viene. Quindi, in un mondo ideale in cui siamo tutti vaccinati, a me non importa più neanche di fare il tampone, perché il virus diventa come un raffreddore".

 

 

Di pari passo con i vaccini, Bassetti intende portare avanti lo sviluppo di cure adeguate per combattere il coronavirus. "Preferisco averne due - dice in riferimento alla rete di protezione - se la prima fallisce e si buca, avrò una seconda rete che sono i monoclonali, i farmaci antinfiammatori, l'anakinra, il tocilizumab, il cortisone, l'aspirina e tutti quei farmaci che noi continuiamo a utilizzare". E non è un caso che l'esperto, assieme ad altri colleghi, abbia già pubblicato delle Linee guida nazionali per la cura del Covid e quindi abbiamo un protocollo per le cure con quella che lui definisce "una serie di farmaci che funzionano". Solo così arriveremo a combattere il virus.

 

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