Paolo Berlusconi, il grave tumore alla gola: la più dura delle battaglie per il fratello del Cav
I tempi sono maturi per un cambio di passo. Ne è convinto l’imprenditore Paolo Berlusconi che nonostante i quaranta gradi all’ombra della capitale è corso nei giorni scorsi al banchetto allestito al Pantheon per firmare il referendum, promosso da Radicali e Lega, appoggiato da Forza Italia, che va a toccare alcuni punti cruciali dell’ordinamento giudiziario. «La riforma del ministro Marta Cartabia è un primo passo, molto timido e incompleto, nella giusta direzione. Comunque importante perché è la prova che l’Italia, fino a oggi bloccata sullo status quo delle norme sulla giustizia, adesso con il governo Draghi ha cominciato a darsi una mossa, sollecitata anche dall'Europa», ha spiegato il fratello del leader di Forza Italia in un'intervista esclusiva al settimanale Chi. «Ancora più importante è il fatto che nella gente comune sia maturata la consapevolezza, dopo le verità rivelate da Luca Palamara e fedelmente riportate nel libro di Alessandro Sallusti, che sia necessario cambiare le regole del gioco. Per questo ho firmato anch' io questo referundum», ha dichiarato l'editore settantunenne de Il Giornale, in via di completa guarigione dopo la brutta malattia, un tumore alla gola. Paolo si è pienamente ripreso, è in forma ed è pronto ad affrontare tutte le sfide imprenditoriali che lo attendono. Anche il fratello Silvio che di anni ne ha 84 è stato ricoverato diverse volte nell'ultimo periodo a causa di problemi di salute, ma non ha mai perso l'ottimismo e la voglia di andare avanti. E se nelle scorse settimane Silvio ha postato sui social una foto diventata virale di lui con il calciatore Gianluigi Donnarumma, un incontro per festeggiare la vittoria dell'Italia agli Europei, il fratello più piccolo Paolo, presidente del Monza, è intervenuto durante la premiazione del "Trofeo Berlusconi" vinto dalla Juventus: «Spero sia solo l'inizio per tornare alla normalità. Auguro al Monza di poter sfidare la Juventus nel prossimo campionato e di poter ribaltare il risultato». La grinta dei Berlusconi non si discute. Le foto del settimanale Chi, scattate al banchetto dei radicali, infatti mostrano Paolo sereno e sorridente ma determinato a voler fermare lo strapotere che spesso rovina la vita degli innocenti. «Cambiare le regole della giusizia avrà un effetto benefico sulla vita privata dei cittadini italiani», ha detto ricordando il caso di Enzo Tortora. Perché ciò che è accaduto al conduttore tanti anni fa succede ancora adesso. Neanche tanto raramente. È capitato pure al senatore di Forza Italia, «Antonio Caridi, assolto da un'infamante accusa di associazione a delinquere in un processo di 'ndrangheta perché il fatto non sussiste, ma solo dopo aver trascorso diciotto mesi in carcere. Vita privata e politica distrutta», ha proseguito il fratello dell'ex premier.
Il sistema
E ancora. «La gente ha avuto la prova dell'esistenza del "sistema" descritto da Palamara», ha aggiunto, «il libro di Sallusti è riuscito a rispondere a tante domande, e pensare che all'inizio dovevano essere solo 15mila copie, sono diventate 250mila. «Ovviamente la stragrande maggioranza dei magistrati è estranea a tutto ciò, ma sino ad ora impossibilitata a opporvisi, poiché impotente di fronte al gioco delle correnti. Secondo me, però, i tempi sono maturi perché possano finalmente schierarsi a viso aperto per una giustizia veramente giusta». E che dire degli investitori internazionali che restano lontani dal nostro Paese per i tempi biblici della sua giustizia sia civile sia penale, conclude Berlusconi. Questo paralizza l'Italia e tiene bloccate diverse attività imprenditoriali.