Paolo Mieli ha un dubbio su Conte e Arcuri? "Tutta cazz***": Marco Travaglio perde ancora la testa e lo insulta, a cosa si è ridotto
Marco Travaglio non molla un colpo e nell'editoriale pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano se la prende con Paolo Mieli: questa volta è lo storico e giornalista del Corriere della Sera a finire nel suo mirino. Il motivo? Una dichiarazione che Mieli ha fatto qualche settimana fa nello studio di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. Tra gli ospiti c'era anche lui, il direttore del Fatto. Al centro della discussione le mascherine comprate da Giuseppe Conte e Domenico Arcuri durante la prima ondata del Covid a marzo 2020.
Secondo Mieli, il precedente governo aveva acquistato "14 anni e mezzo di mascherine, 763 settimane. Un giorno faremo i conti”. Parole che evidentemente sono rimaste indigeste a Travaglio. Che oggi le riprende, aggiungendoci una stoccata, neppure troppo velata: "Siccome ha detto che 'un giorno faremo i conti', appena lo vedo spero sempre che il giorno sia arrivato". Secondo il direttore, i dati dello storico sono esagerati, se non addirittura comici.
"Conte e Arcuri avrebbero speso 427,3 miliardi di euro: metà della spesa pubblica annua, oltre il doppio del Recovery fund, sommetta difficile da occultare nelle pieghe del bilancio. Dove avranno preso tutti quei soldi? - scrive Travaglio -. E dove saranno i famosi magazzini in cui Draghi e Figliuolo han trovato quel po’ po’ di mascherine? A metterle l’una sull’altra a mucchietti, formerebbero un parallelepipedo alto 4mila km su una base di 7,2 milioni di kmq (vasta poco meno dell’Europa)". Poi la presa in giro, con la proposta di andarci in "visita guidata" con Draghi, Figliuolo e Mieli. E infine l'insulto: "Ove mai non fossero tutte cazz***".