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Gianluigi Paragone contro Matteo Bassetti: "Sapete perché fa tutto questo?", tremendo sospetto sulla scorta

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"Veline del grande fratello televisivo": così Gianluigi Paragone definisce i virologi che spesso appaiono sul piccolo schermo. A partire da Roberto Burioni, che il giornalista ed ex grillino ha provveduto a denunciare per il tweet sui no-vax definiti "sorci" da mettere "agli arresti domiciliari". "L'ho fatto con Burioni e intendo farlo con quel personale medico che si dice pronto a vendicarsi di chi esprime i propri dubbi sul vaccino", ha fatto sapere Paragone nella sua rubrica sul Tempo

 

 

 

 

 

Secondo lui, inoltre, questi personaggi ricorrerebbero a una strategia ben precisa: "Provocano per essere contrattaccati forse al fine di ottenere la scorta (si veda l'ondivago Bassetti) come nuovo status symbol dopo tanta visibilità ottenuta in due anni di emergenza... televisiva". Questa volta, quindi, tira in ballo anche Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova. Poi l'annuncio: "Chiederò ufficialmente di sapere - magari con visite ispettive - quanto tempo stanno in ospedale queste star della tv, sospese tra ospitate e presentazione dei libri. E anche di conoscere le loro prestazioni sanitarie fuori dalle strutture pubbliche".

Infine un attacco al governo e a Roberto Speranza in particolare. Paragone, infatti, considera "ambiguo" il loro modo di fare. Pur non essendoci l'obbligatorietà del vaccino, si comportano - a detta del giornalista - come se invece l'imposizione ci fosse per davvero. A tal proposito l'ex grillino scrive: "Lo ripeterò fino alla nausea: non c'è obbligatorietà; c'è invece una continua farsa normativa che gioca sull'equivoco. E allora lo dico con chiarezza al governo Draghi/Speranza/Salvini: prendetevi le vostre responsabilità, se pensate che il vaccino sia la retta via, rendetelo obbligatorio caricandovi tutte le responsabilità (non che tocca al vaccinato firmare una manleva)".

 

 

 

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