Agnelli, Margherita contro il figlio John Elkann? "Atti di chiarire", l'indiscrezione: "Guerra in famiglia per l'eredità"
Nuovo capitolo nella saga della famiglia Agnelli. Margherita Agnelli, madre di John, Lapo e Ginevra Elkann che, fin dalla morte dell'Avvocato sta cercando di fare chiarezza sulla sua eredità dopo che lei ne fu estromessa per le note vicende giudiziarie e per cui arrivò a siglare una compravendita di uscita dalle quote societari, ha fatto un passo in avanti. Secondo i suoi avvocati i documenti della società Dicembre "non risulterebbero conformi alla normativa di settore". La società Dicembre fondata nel 1984 e che aveva tra i propri soci Gianni e Umberto Agnelli, Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti, è importantissima perché rappresenta la cassaforte di famiglia in cui sono stabilite le quote con cui gli eredi controllano le società della galassia. E chi la controlla, di fatto, controlla tutto il patrimonio perché la Dicembre è la prima azionista col 38 per cento circa della Giovanni Agnelli Bv, società di diritto olandese che al suo interno vede la la presenza di tutti gli altri rami famigliari e non (i discendenti Umberto e Maria Sole Agnelli, di Giovanni Nasi, dei Brandolini D’Adda).La Giovanni Agnelli Bv a suo volta detiene il 53% di Exor che a sua volta controlla il 14,4% di Stellantis, il 22,91% di Ferrari, il 26,89% di Cnh Industrial, il 63,77% della Juventus e il 100% di Partner Re.
Il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo in cui gli stessi legali, in una memoria consegnata il 15 luglio al Tribunale di Torino, sollevano dubbi su una serie di atti depositati al Registro delle imprese. Ma perché Margherita Agnelli ha intrapreso questa iniziativa? Secondo il Corriere l'obiettivo è verificare correttezza e trasparenza degli atti dopo la morte di Gianni e Umberto, ma secondo ambienti finanziari dietro l'intenzione di rimettere in discussione gli assetti azionari. E una prima battaglia Margherita Agnelli l'ha già vinta visto che in tribunale è riuscita ad accedere agli atti in cui si certifica che le azioni della Dicembre sono in questo momento suddivise così: il 60% è di John Elkann con il restante 40% suddiviso alla pari fra Lapo e Ginevra. In sostanza, da quando nel 1996 diventò obbligatorio per legge segnalare l'esistenza di queste società alla Camera di Commercio gli Agnelli-Elkann fino al 2012 non se ne sono preoccupati. Furono poi obbligati a farlo da un giudice ma solo di recente sono stati depositati una serie di atti, compresi quelli del 2004 che hanno definito l’assetto attuale in cui c'è tutta la storia della società.
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La nuova battaglia di Margherita, insomma, è partita da qui perché nell’accordo di rinuncia all’asse ereditario ottenne circa 1,17 miliardi in asset, ville e opere d'arte, ma nel 2007, ritenendo di essere stata tenuta all’oscuro dell’esatto patrimonio dell’Avvocato, chiese in tribunale l’annullamento dell’intesa svizzera e un rendiconto completo di beni e attività. La guerra per l'eredità della famiglia Agnelli, insomma è appena cominciata.
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