L'aria che tira, Toni Capuozzo: "Con tutto il rispetto per il papà di Carlo Giuliani". La verità sul G8 di Genova 2001: quello che la sinistra ha sempre nascosto
"Con tutto il rispetto per il padre di Carlo Giuliani". In collegamento con L'aria che tira Estate su La7, Toni Capuozzo ricordo con dolore ma con l'obiettività del grande giornalista i fatti di Genova 2001, 20 anni dopo. Lo storico inviato del Tg5 c'era, in piazza, per il G8. Prima di lui ha parlato il padre del no global ucciso durante gli scontri con le forze dell'ordine in piazza Alimonda. Fu l'unica vittima di quel weekend di guerriglia urbana, quasi un miracolo. Ma Capuozzo ricorda quei giorni di drammatica follia collettiva distinguendo i piani.
"Una cosa furono gli scontri di piazza, un'altra cosa fu la vergognosa irruzione alla scuola Diaz, la vendetta della polizia in un posto dove dovevano dormire centinaia di ragazzi innocenti, altra cosa ancora fu Bolzaneto, la peggiore, un luogo dello Stato dove per si verificarono i fatti di Santa Maria Capua Vetere con 20 anni di anticipo". Queste tre situazioni, spiega Capuozzo, "vanno analizzate separatamente senza nessuna bandiera, come la vidi da cronista".
"Credo che ci fu un concorso di colpa politico di tutti. Del centrodestra appena salito al governo, che voleva dimostrare di sapere gestire l'ordine pubblico. Del centrosinistra a cui non dispiaceva rovinare la festa e che scelse di lasciare tutto in mano al Genoa Social Forum. Se ci fosse stato il Partito comunista, o non si sarebbe fatto il G8 a Genova o ci sarebbe stata una grande manifestazione di piazza ma senza incidenti, perché il cordone di sicurezza dei metalmeccanici avrebbero tenuto a bada tutti. Fu una sconfitta per tutti, per l'intero Paese". E non solo della Polizia, dei Carabinieri e del centrodestra, come per due decenni ha cercato di far passare chi di quei tragici fatti vuole ostinatamente ricordare solo una parte della verità.