Matteo Salvini sbronzo marcio, il figlio in imbarazzo. Vauro e Fatto, il più vile degli attacchi
"No alla vaccinazione per gli under 40". Matteo Salvini contrattacca su coronavirus e immunizzazione e il Fatto quotidiano tira in ballo suo figlio, con la più vile delle vignette. La firma, ovviamente, è di Vauro Senesi, matita armata di Marco Travaglio che in prima pagina propone una combo "bestiale": il leader della Lega sbronzo marcio (come dire: impossibile prenderlo sul serio) e il figlio imbarazzato. Il Papeete, dalle parti della redazione del Fatto, è una ossessione. Dall'estate 2019 evoca un misto di tradimento e liberazione, visto che il giornale più grillino del mondo si era visto sgretolare per qualche settimana il sogno del Movimento 5 Stelle al governo proprio a causa delle parole durissime su Giuseppe Conte e Luigi Di Maio che l'allora ministro degli Interni e vicepremier scagliò dal celebre stabilimento balneare vip della Riviera romagnola.
In realtà, passata l'arrabbiatura per "la crisi del mojito", Travaglio ebbe modo di godere due volte perché Conte, con clamoroso salto della quaglia, riuscì a restare a Palazzo Chigi sbarazzandosi dei leghisti e alleandosi coi meno compromettenti (dal punto di vista del Fatto, ovviamente) dem. Da quel momento, tana libera a tutti: è ripartito il gioco al massacro contro Salvini, "fascista", "razzista" e ora pure "no vax". E pazienza se il segretario del Carroccio continua a ripetere che si vaccinerà. Le sue posizioni anti-terrorismo sul siero vengono prese come una provocazione etilica. Una prova? La vignetta di Vauro in prima pagina il 20 luglio, appunto.
Salvini sbronzo e il figlio imbarazzato: la vignetta di Vauro sul Fatto quotidiano
Salvini, evidentemente su di giri, in camicia e boxer da spiaggia annuncia: "Nessuno ti deve inseguire con una siringa". Accanto a lui, il figlio: "Papà, a quanti mojito stai?". E il bello è che a sinistra molti ne rideranno pure.